Renato Schifani è a Roma, dopo la campagna elettorale passata praticamente per intero in Sicilia. Quello che sarà eletto ufficialmente il nuovo presidente della Regione è volato nella Capitale per rilassarsi qualche ora e, anche da lì, lavorare e parlare di quello che sarà il Governo in Sicilia.
La squadra di Schifani
La partita non è breve e ci vorrà ancora qualche giorno. O forse anche di più. Pazienza, sussurra chi gli è vicino, ma le urgenze sono tante, così come è tanta la voglia di mettersi al lavoro.
Fare una squadra di Governo, però, non è facile: si parte da una rosa ampia di nomi, per poi restringerla sempre più. E’ la politica. Una trattativa complessa che s’incrocia, inevitabilmente, con la partita per i ruoli apicali dell’Ars, a
cominciare da chi sarà il prossimo presidente dell’Assemblea.
I nomi
Intanto da FdI, primo partito del centrodestra, rivendicherebbe almeno tre assessori nel governo. Tra i papabili per un posto nel nuovo esecutivo ci sono Giusi Savarino e Alessandro Aricò, il cui nome gira anche per la presidenza dell’Assemblea regionale.
Nomi che si aggiungono a quelli circolati subito dopo lo scrutinio sono anche quelli di Francesco Scoma (Lega) e Stefania Prestigiacomo (Fi). Se Aricò dovesse andare a occupare lo scranno più alto di Sala d’Ercole, si aprirebbero spazi anche per alcuni non eletti di FdI come Brigida Alajmo e Francesco Scarpinato.
In quota Forza Italia circola il nome di Toti Amato presidente dell’Ordine dei medici di Palermo, che è riconosciuto da Gianfranco Micciché come uno dei più adeguati alla Sanità. Posto al quale ambirebbe anche Francesco Cascio, quarto nella lista di Fi a Palermo. In corsa anche Elvira Amata, capogruppo di Fratelli D’Italia all’Ars.
Occhi puntati anche sull’assessore uscente ai Rifiuti Daniela Baglieri, non eletta a Ragusa, ma potrebbe rientrare. Numeri importanti anche quelli di Mimmo Turano con la Lega a Trapani, cui magari non dispiacerebbe un ruolo di rilievo nell’esecutivo.
La presidenza dell’Ars
Tornando alla successione di Gianfranco Miccichè (che ancora ufficialmente non ha fatto una scelta tra Palermo e Roma), cresce la quotazione di Gaetano Galvagno, in quota FdI, e ritenuto vicino a Ignazio La Russa.
Ma il quadro è ancora difficile da decifrare, anche perché tra i nomi che circolano per la presidenza dell’Ars ci sono anche quelli di Roberto Di Mauro (Mpa), che ha ricoperto il ruolo di vicario negli ultimi cinque anni, e di Giorgio Assenza (FdI), che ha guidato l’ufficio di questura.
Ma a rivendicare ruoli di primo piano nei Palazzi che si affacciano su piazza Indipendenza ci potrebbero essere anche due pezzi da novanta: Edy Tamajo e Luca Sammartino, entrambi mister 20mila preferenze.
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