domenica di cultura e tradizioni a palermo

Tornano le visite animate a Ballarò con l’attore Salvo Piparo

Con la bella stagione tornano le passeggiate nel cuore del centro storico di Palermo, narrate da Salvo Piparo: una nuova edizione delle Visite Animate a Ballarò dove ci saranno dei racconti nuovi che affronteranno le tematiche dell’attualità, del quartiere, della città, oltre ai racconti della tradizione popolare, il cunto e le ballate di Salvo Licata.

Con la partecipazione straordinaria del Pupo Rinaldo di Montalbano che animerà il cunto e le guide di Terradamare che sosterranno il percorso raccontando la storia, l’arte e le bellezze nascoste nel quartiere antico.

La visita si concluderà tra i chiaroscuri della cripta dell’Oratorio del Carminello, con un epilogo shakespeariano sulla città di oggi.

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Appuntamento domenica 17 aprile 2016 ore 10
ticket € 15/12, prenotazione obbligatoria
Evento Facebook: www.facebook.com/events/531747090337774
/Info e prenotazioni: 329 8765958 – 320.7672134 – info@terradamare.org – www.terradamare.org/contatti
sms o whatsapp: 328 8663774

Le visite narrate in modo originale dall’attore cuntista Salvo Piparo, attraverso le straordinarie bellezze che sorgono nel ventre del quartiere Ballarò: il complesso monumentale di Santa Chiara (chiesa e mura puniche), la Torre di San Nicolò e l’Oratorio del Carminello.

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Un viaggio immaginario, dove ogni tassello trova una collocazione storico-culturale di interesse turistico importantissimo attraverso le parole, gli aneddoti, le leggende.A dare un apporto storico alla passeggiata, vi saranno gli operatori culturali della Cooperativa Turistica Terradamare.

Il percorso

√ Complesso Monumentale di Santa Chiara
Sorto come convento di clausura nel XIV secolo e riconfigurato durante i secoli.
L’interno della chiesa conserva ancora suggestive tracce storico artistiche, tra cui spiccano le tele del celebre pittore fiammingo Guglielmo Borremans,
mentre nel teatro salesiano un consistente brano dell’antico muro punico che cingeva la città, databile tra il V ed il VI secolo a. C., si propone come ulteriore
testimonianza del complesso pluristratificato dell’antica Panormus.
√ Torre di San Nicolò
Salendo sulla Torre si scopre il più bel panorama della città vecchia, monumento significativo dal quale è possibile ammirare tutto il centro storico dall’alto:
il luogo ideale dove la maestà di ieri e l’irruenza di oggi si congiungono meravigliosamente!
√ Oratorio del Carminello
La passeggiata inizia dall’oratorio del Carminello, edificato alla fine del ‘500, piccolo scrigno del quartiere Albergheria, al cui interno è possibile ammirare gli
affascinanti stucchi del grande Giacomo Serpotta (“La Natività” e “Il Riposo in Egitto”) e l’antica cripta sottostante.

Cosa sono le Visite Animate

Il cuntastorie racconta favole antiche, recitando un canto poetico. Storia vivente, si muove come il superstite ironico e malinconico di un passato glorioso.
Nella sua memoria abitano re, paladini, eroi popolari e le loro storie epiche. Fa ridere, commuove, denuncia, insegna con un racconto che accompagna in un viaggio nel tempo. Il cuntastorie, interprete di una poesia semplice, una filastrocca, un poema mette in scena le gesta degli uomini che hanno popolato una città.
Per illustrare il racconto, il cuntastorie usava cartelli dipinti a mano.
Oggi Salvo Piparo cunta da un palcoscenico di chiese, stratuzze, palazzi e castelli, botteghe, piazze e mercati, e tramanda, proprio nei luoghi dove avvenne la storia, il patrimonio orale che ha raccolto negli anni per i suoi spettatori.
Le mirabili storie di vite e leggende popolari cuntate da Salvo riaccadono nel racconto. A traghettare i visitatori tra questi punti cardinali, una geografia umana di mappe, che mescola storia e presente, stratificazioni delle diverse culture di cui è fatta Palermo, tra riferimenti artistici, folklore e relazioni, è messa a disposizione da Marco, Rosi, Eleonora, Francesco, gli operatori culturali di Terradamare che sostengono questo percorso narrato.
La visita turistica così animata diventa la rappresentazione di una commedia realistica e, con la poesia colta e letteraria del dialetto palermitano, riporta all’origine di una tradizione.

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