“Abbiamo appreso che ci sarebbero delle perplessità da parte degli uffici preposti del ministero alla firma del decreto per il rinnovo della cassa integrazione per i lavoratori di Blutec e dell’indotto a Termini Imerese nonostante sia stato firmato l’accordo a gennaio per la proroga. E’ inaccettabile, così come è inaccettabile il silenzio calato sul piano di rilancio dello stabilimento e dell’area industriale. Nonostante gli impegni assunti dal ministro Di Maio a fine ottobre e gli incontri avuti qualche giorno fa con il governatore Nello Musumeci e il prefetto di Palermo, è tutto fermo: mille persone abbandonate dalle istituzioni”.
Lo dicono i segretari di Fim Fiom e Uilm, Ludovico Guercio, Roberto Mastrosimone e Vincenzo Comella. I sindacati hanno convocato l’assemblea dei lavoratori che si riunirà lunedì prossimo nell’aula consiliare a Termini Imerese per programmare le iniziative di lotta. “Chiediamo ancora una volta un incontro urgente al Mise – aggiungono Fim Fiom e Uilm – Bisogna subito sbloccare il rinnovo della Cig per la Blutec e gli ammortizzatori in deroga per l’indotto, compresi i 62 lavoratori rimasti senza tutele. Il ministro Di Maio mantenga l’impegno che ha assunto con i lavoratori quando lo scorso ottobre ha parlato davanti ai cancelli di Termini Imerese”.
Preoccupazioni che si aggiungono allo spettro della dismissione dello stabilimento dopo che Blutec ha deciso di cedere un importante ramo d’azienda
Le proteste erano già comincia lo scorso 24 gennaio e adesso si potrebbe assistere ad una escalation dalla prossima settimana
In un clima di grande preoccupazione gli operai della Blutec di Termini Imerese hanno deciso, in serata, di non aspettare lunedì per decidere e parteciperanno domani a un sit-in indetto dai sindacati davanti alla fabbrica ex Fiat.
La nuova protesta trae origine da notizie ufficiose sulla mancata proroga della cassa integrazione per il 2019. Il provvedimento, promesso dal ministro Luigi Di Maio durante una visita a Termini Imerese, riguarda quasi mille lavoratori: 694 della Blutec e 300 dell’indotto. Da Roma sono arrivate notizie poco rassicuranti. Gli ispettori del ministero del Lavoro si sarebbero trovati davanti a una stasi del piano di ripresa produttiva. Anche Invitalia aveva giudicato a suo tempo inattuabile il progetto dell’azienda e aveva chiesto la restituzione di 21 milioni di finanziamenti erogati.
“La situazione sta diventando esplosiva”, dice il sindaco di Termini Imerese Francesco Giunta che la settimana scorsa ha incontrato, con i sindacati, il presidente della Regione, Nello Musumeci, e il prefetto Antonella De Miro. “Le preoccupazioni manifestate in quegli incontri – aggiunge – sembrano concretizzarsi. I dirigenti del ministero del Lavoro avrebbero acquisito elementi non proprio convincenti sullo stato di avazamento del piano di reindustrializzazione proposto da Blutec. Da tempo si capisce che qualcosa non va”.
“E’ davvero disarmante – conclude – registrare l’inerzia e il silenzio del ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico” che in un comizio davanti ai cancelli dello stabilimento “aveva promesso non solo gli ammortizzatori sociali per il 2019 ma anche il coinvolgimento di FCA al tavolo della vertenza”. Dal sindaco parte ora un messaggio: “Termini Imerese non potrà sostenere, ulteriormente, ritardi e mortificazioni”.
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