Tornano i cantieri sull’autostrada Palermo-Catania dopo la pausa estiva e il cambio di carreggiata. Lavori che riguardano la corsia in direzione del capoluogo etneo, tra Bagheria e Villabate.
Gli interventi per la sostituzione delle barriere sono ricominciati qualche giorno fa e ci sono stati subito i primi disagi, gli stessi che c’erano stati nelle scorse settimana in direzione contraria. Certo è che il montaggio del nuovo spartitraffico sta facendo impazzire gli automobilisti e la cosa potrebbe durare per parecchio tempo, visto che i lavori sono previsti, ovviamente a tappe, da Bagheria fino a Catania. Quella in questione è una delle aree più trafficate in assoluto anche senza lavori in corso. Figuriamoci se la carreggiata è divisa in due, anche se per poche centinaia di metri.
L’ ingegnere Valerio Mele, coordinatore territoriale Anas Sicilia non ha dubbi. In un’intervista rilasciata qualche settimana fa al Giornale di Sicilia ha spiegato: «La A19 è un’autostrada realizzata tra gli anni 60-70 ed è innegabile che negli anni passati non ci sia stata tantissima attenzione per la manutenzione perché i finanziamenti erano molto meno. Anas oggi ha messo la manutenzione programmata delle proprie strade al centro dei propri investimenti.
Il 50% degli investimenti sia a livello nazionale che regionale è sulla manutenzione. Abbiamo un piano investimenti – ha continuato – di oltre tre miliardi e metà vanno alla manutenzione programmata. In particolare per la A19 e anche per la tratta dell’A29 che va verso Trapani, abbiamo 850 milioni di euro di investimenti programmati nel piano quinquennale. Gestiamo 4mila chilometri di strade in Sicilia e siamo passati dai 20/30 milioni di euro l’anno che si sono spesi dal 2012 al 2016 siamo arrivati ai 65 del 2017 agli 85 milioni del 2018, l’obiettivo è di superare i 100 nel 2019. L’intervento sulla A19 è notevolissimo e complesso a livello tecnico, non è solo pavimentazione ma è mettere mano su ponti viadotti e gallerie. Allora come spendere 800 milioni? – ha continuato Mele – la Regione dice “massimo due cantieri alla volta”, ma allora cominciamo oggi e finiamo fra 30 anni».
Fatto sta che sulla Palermo-Catania ci sono attivi, per il momento, ben 15 cantieri, praticamente un record nella rete autostradale in Italia, che hanno fatto compagnia durante la calda stagione a tutti i viaggiatori che hanno utilizzato i 199 chilometri che collegano le due grandi città siciliane.
Ad inizio aprile si erano conclusi i lavori pavimentazione sulla A19 che hanno interessato la carreggiata verso la città tra Altavilla Milicia e Villabate e quelli in uscita dal capoluogo siciliano e fino a Bagheria, dunque in direzione Catania, con chiusure alternate delle corsie di emergenza e marcia o di sorpasso, in base all’avanzamento dei lavori, che sono durati circa quattro settimane e che sono terminati con qualche giorno di anticipo rispetto alla tabella di marcia.
Gli interventi, eseguiti nell’ambito del programma #bastabuche, rientrano nel più ampio piano di manutenzione straordinaria relativo all’intera autostrada, per il quale è previsto un investimento complessivo pari a circa 850 milioni di euro. Un investimento corposo, che comunque porta in dote non solo miglioramenti ma anche qualche critica per le tempistiche, non sempre ritenute precise ed efficienti.
Si tratta di lavori di ripristino del manto stradale della Palermo-Catania, che a volte hanno comportato anche code chilometriche e rallentamenti per gli automobilisti, che più volte hanno protestato per il fatto che questi lavori non siano effettuati durante la notte. Contestazione alle quali Anas ha già risposto dicendo che non è possibile farli al buio anche per una questione di temperature, e non di costi.