una ordinanza regionale impone costi e smaltimento dei rifiuti

Torna l’emergenza rifiuti, Bellolampo verso il collasso: 300 tonnellate di rifiuti al giorno da Palermo a Motta Sant’Anastasia per rinviarne il riempimento

Torna l’emergenza rifiuti in Sicilia. In sordina e senza dir nulla a nessuno la Regione ha emanato venerdì scorso una ordinanza con la quale impone alla Rap dopo aver effettuato il trattamento dei rifiuti in discarica, di non conferirli per intero nella sesta vasca di Bellolampo ma di spostarne ogni giorno 300 tonnellate a Motta Sant’Anastia.

L’ordinanza è firmata dal Dirigente generale del settore rifiuti della RegioneMaurizio Pirillo ed è una conseguenza del conferimento a Palermo per tutto l’anno dei rifiuti dell’intero comprensorio della Città Metropolitana. L’ordinanza viene emanata come misura preventiva per evitare il riempimento della vasca che si esaurirebbe in cinque mesi ovvero in piena estate, periodo particolarmente caldo per il conferimento di rifiuti anche per effetto dell’aumento dei residenti della cittadine turistiche del comprensorio.

Questo significa per la Rap un aumento di costi da 11 milioni di euro l’anno imposto con ordinanza regionale visto che ogni tonnellata verrebbe a costare 100 euro, per 300 tonnellate al giorno. Ciò significa un incremento di costi da 30 mila euro al giorno.

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“Con la nuova ordinanza del Presidente della Regione che impone alla Rap la frittata è fatta -dicono dalla Fit Cisl – con i costi di viaggio e di conferimento a carico della Rap, la Regione mette a rischio l’equilibrio economico finanziario dell’azienda di igiene ambientale del capoluogo siciliano, l’ amministrazione comunale non ha colto le ripetute sollecitazione del sindacato sulla necessità di una strategia sulla dotazione impiantististica a Bellolampo e la RAP deve completare la predisposizione dei progetti per la nuova vasca” .

“Lo avevamo denunciato già nel dicembre 2015 – dice Dionisio Giordano – quando le ordinanze regionali imposero alla RAP di ricevere presso la discarica di Bellolampo i rifiuti di circa 40 comuni della provincia, che il rischio di saturazione anticipata della discarica di Palermo avrebbe avuto ricadute economico-finanziarie sulla Rap con conseguenze sulla tenuta dei conti dell’ azienda di piazzetta Cairoli, paghi il governo Crocetta la mancata infrastrutturazione della Sicilia in tema di rifiuti e non i lavoratori”.

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“Abbiamo ripetutamente  sollecitato l’ amministrazione comunale, la Rap ed il governo regionale– aggiunge Giordano –  a guardare in prospettiva, fuori da logiche di contrapposizione politica, con il monito che eventuali effetti negativi non sarebbero dovuti ricadere sui lavoratori. Avevamo anche sollecitato la velocizzazione degli iter per la costruzione della settima vasca e  per una maggiore spinta sulla raccolta differenziata”. “Sia chiaro a tutti gli attori interessati che l’incapacità, l’assenza di una reale strategia verso il tema delicato e importante come quello dei rifiuti in Sicilia, le logiche di contrapposizione politico elettoralistica, non saranno certamente pagate dai lavoratori della Rap ed invitiamo con urgenza, governo regionale, comune di Palermo e azienda a trovare la soluzione che eviti un nuovo dissesto economico finanziario dell’ azienda che certamente non vedrà i lavoratori spettatori passivi”.

 

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