“Nell’ordine del giorno della prossima assemblea condominiale sarà discussa la riattivazione dell’autoclave, in modo da ovviare ad eventuali futuri problemi di approvvigionamento idrico”.
L’avviso campeggia in un condominio di Palermo ma è solo un esempio. La crisi idrica è alle porte e moltissimi condomini pensano già ad attrezzarsi. E’ vivo il ricordo dell’acqua a giorni alterni nelle case di Palermo. Risale a 13 anni fa l’ultima distribuzione idrica ‘razionata’. Ma se Palermo sembrava essere uscita da questa situazione da terzo mondo, la crisi non ha mai lasciato alcuni comuni dell’Agrigentino.
Negli anni dell’acqua a giorni alterni bastava un piccolo guasto o una riduzione di distribuzione per far saltare un turno a dunque mettere in ginocchio interi quartieri per tre o quattro giorni.
Tutto sembrava un lontano ricordo, ma adesso ricompare lo spettro delle vasche da bagno inutilizzabili perchè peine d’acqua di scorta, delle docce fatte a pezzi perchè non c’è abbastanza acqua e devi lavarti nel catino e così via. scene che si sono viste in passato non solo nei quartieri popolari.
Incredibile a dirsi ma la stessa amministrazione comunale, quella retta da Leoluca Orlando, che portò Palermo fuori da quella crisi, oggi ‘minaccia’ di riportyarla dentro quegli eventi da terzo mondo.
L’annuncio di ieri è singolare e la responsabilità naturalmente, non è dell’amministrazione. “Il perdurare della situazione di scarse precipitazioni – si legge in una nota – che interessa ormai da mesi la Sicilia, ha portato ad una consistenteriduzione delle riserve d’acqua nelle province di Palermo, Enna e Caltanissetta”.
Preso atto della insufficienza di risorse disponibili negli invasi (a Palermo, i 4 invasi Poma, Scanzano, Rosamarina e Piana degli Albanesi hanno attualmente una disponibilità di meno di 73 milioni di metri cubi d’acqua a fronte di una capacità massima superiore a 200 milioni), al fine di non dover assumere provvedimenti più drastici in futuro e garantire una omogenea distribuzione idrica nel tempo, è stata programmata una riduzione del prelievo d’acqua da tutti gli invasi con una conseguente riduzione dell’acqua che sarà immessa nelle reti”.
Dunque non piove abbastanza e siamo in pieno inverno. Cosa accadrà la prossima estate continuando così? ma le cose non stanno esattamente inq uesto modo. ci pensa la Cgil a presentare la propria pubblica denuncia.
“Tutto questo – dichiarano il segretario Cgil Palermo Enzo Campo e il segretario Filctem Cgil Palermo Francesco Lannino – mentre si continuano a scaricare 600 litri al secondo di acqua minerale a mare proveniente dalla fonte di Scillato, per colpa della rottura della condotta idrica, avvenuta qualche anno fa, e alla quale non si è mai posto rimedio”.
Aggiungono Campo e Lannino: “Chiediamo alla Regione e al Comune di Palermo, di conoscere il motivo per cui si continua a non intervenire per riparare la condotta. Interroghiamo le istituzioni non per riaprire una polemica ma per risolvere un problema serio, dal momento che a pagare le spese della erogazione dell’acqua a giorni alterni sono i cittadini. La Cgil e la Filctem da tempo chiedono di mettere fine allo spreco delle risorse idriche, che condanniamo, anche perché i disagi del preoccupante ritorno alla turnazione dell’acqua in città ricadono innanzitutto sulle famiglie”.
Dunque siamo senza acqua perchè non piove ma buttiamo via 600 litri d’ac qua al secondo? Ma siamoveramente dei geni. Ciò perchè la condotta idrica è rotta ma nessuno la ripara. Non sembra ci sia altro da aggiungere.
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