‘I siciliani e i calabresi non lo vogliono’ dicono i detrattori ad iniziare dagli ambientalisti. ‘Facciamo prima le strade invece di pensare a opere faraoniche’ aggiungono gli oppositori politici. Fatto sta che ad ogni occasione pre elettorale, ad ogni ricerca di consenso il Ponte sullo Stretto tende a riapparire nei programmi dei governo che si succedono da destra a sinistra, da Berlusconi a Renzi.
Ed è il caso capitato ancora una volta ieri. “Non è giusto che l’alta velocità si fermi a Eboli. A Eboli si fermavano i libri
letterari” ha detto il premier Matteo Renzi a margine della presentazione di un altro ponte sullo Stretto, quello elettrico inaugurato ieri da Terna. Una infrastruttura fondamentale, l’elettrodotto, per per Renzi una occasione politica non da poco. Così è tornato sulla Salerno – Reggio Calabria e sul progetto del Ponte sullo Stretto, che, ha ribadito, partirà una volta completate le opere stradali proprio fra Calabria e Sicilia.
Renzi conferma che la Salerno- Reggio Calabria sarà completata per il 22 dicembre e noi tutti ci speriamo anche se non abbiamo grande fiducia in questo genere di annunci.
“A luglio torneremo per fare un punto sui lavori – ha detto ancora il Presidente del Consiglio – non è giusto che l’Alta velocità colleghi Firenze a Bologna o a Roma e lì si fermi. Grazie al Ponte sullo Stretto, ci sarà un’alta velocità da “Torino a Palermo”.
‘In Sicilia si farà il G7 15 giorni dopo l’elezione del nuovo presidente francese e il primo con il nuovo Presidente USA’ ha precisato il presidente del Consiglio. ‘Puntiamo sullo sviluppo della Sicilia così come di ogni altra parte del Paese per portare l’Italia ad una condizione di uguaglianza’.
Di fatto il 5 giugno si vota per le amministrative, ad ottobre si voterà l’importante referendum costituzionale sulla riforma e su questi passaggi (più che altro il secondo) Renzi si gioca molto. E il Ponte sullo Stretto deve aver molti sostenitori se lo tira in ballo di continuo. Sostenitori fra le imprese, fra chi dovrà lavorarci ma non soltanto. Non basta. Chi deve fare l’opera sa che siamo solo al livello di meri annunci.
Il ponte deve rappresentare un richiamo elettorale anche alla base o non comparirebbe a sprazzi nelle occasioni in cui serve
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