Presunto caso di malasanità a Palermo. Sarà l’autopsia a stabilire se dietro il decesso di Provvidenza Mirisola, una donna di 58 anni, sia stato responsabilità dei medici, come sostengono i familiari che hanno presentato un esposto-denuncia, o una tragica fatalità, che non poteva essere evitata.
E’ scattata l’inchiesta sulla morte della donna e tre sanitari del «Buccheri La Ferla» sono stati iscritti al registro degli indagati con l’accusa di concorso in omicidio colposo come scrive il Giornale di Sicilia. Sono tre medici in servizio al pronto soccorso dell’ospedale di via Messina Marine: Giuseppe Muratore, 62 anni, Maria Polara, 57 anni e Kerengi Kebhuli, 50 anni, che hanno avuto in cura la donna e che dopo la terapia ne hanno disposto le dimissioni.
Secondo una prima ricostruzione Provvidenza Mirisola si era presentata al pronto soccorso mercoledì 26 con dei problemi di aritmia cardiaca. Uno scompenso che aveva preoccupato sia lei che i suoi familiari tanto da ricorrere alle cure del nosocomio. Arrivata in ospedale la paziente era stata presa in cura dal dottore Muratore, che per primo l’ha visitata. Dopo gli esami di routine le è stata somministrata una terapia farmacologica, sotto il controllo degli altri due sanitari, Maria Polara e Kerengi Kebhuli, appunto. Terapia che nella serata avrebbe dato gli effetti sperati. Almeno quelli previsti dal protocollo.
La signora è stata dimessa ed ha potuto fare ritorno alla sua abitazione di Ficarazzi. A quanto pare sarebbe stata lei stessa a dire di stare meglio. Poi la lunga notte a casa e ieri mattina un improvviso aggravarsi delle condizioni della povera paziente. A quel punto i familiari hanno capito la gravità ed hanno subito chiamato un’ambulanza del «118». La prima giunta sul posto non aveva l’attrezzatura per la rianimazione cardiologica. La seconda accorsa poco dopo era fornita di tutti gli strumenti di pronto intervento cardiologico, ma non è riuscita a strappare alla morte Provvidenza, che aveva festeggiato il suo ultimo compleanno, il numero 58, nel giorno di Ferragosto.
La denuncia dei familiari è finita in un fascicolo aperto dal pm Alfredo Gagliardi, che ha disposto immediatamente l’autopsia sul cadavere della signora. L’esame autoptico è stato svolto ieri pomeriggio dai medici legali Stefania Zerbo e Giovanni Di Pasquale. I consulenti del pm hanno adesso 120 giorni di tempo per depositare i risultati dell’autopsia e degli esami istologici eseguiti sul cadavere della donna. All’autopsia hanno partecipato anche i consulenti di parte, incaricati della difesa del dottore Muratore, che per primo prese in carico Provvidenza Mirisola. Sono il medico legale Giuseppe Rallo e il primario di terapia intensiva Luigi Americo, cardiologo.
«Il mio assistito è molto sereno – dice l’avvocato Giovanni Di Salvo, difensore di Muratore – Come medico ha seguito alla lettera il protocollo che si applica in questi casi. Quando la signora è andata via dall’ospedale i disturbi per i quali si era presentata al pronto soccorso erano rientrati. Dopo gli esami di rito e la terapia farmacologica i sintomi erano scomparsi».
Toccherà ora ai periti accertare se dietro il decesso di Provvidenza Mirisola ci siano state omissioni o leggerezze.
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