Tonno rosso venduto a poco prezzo, senza certificazione e pericoloso. E già si sono visti gli effetti, con primi consumatori finiti al pronto soccorso a Trapani. . A denunciarlo è la nuova indagine effettuata dal Gruppo Adorno, ovvero i volontari specializzati nell’antibracconaggio di terra e di mare, che ha messo in evidenza tecniche illegali di cattura da parte di barche non autorizzate nello Stretto di Messina e la diffusa vendita di tonno a prezzi bassissimi nel mercato Ballarò di Palermo, venduto a 3.99 euro tanto da far pensare a un cospicuo sbarco di pesce catturato illegalmente e detenuto in condizioni irregolari.
La nota
“Tonno fuorilegge, pescato fuori dalla quota stabilita dall’Unione Europea e, per questo, senza alcun controllo da parte delle autorità veterinarie – si legge in una nota -. Un fatto che probabilmente ha portato ai ricoveri che si sono registrati alcuni giorni addietro a Trapani. Come è noto il tonno tenuto in condizioni non idonee produce una proteina tossica purtroppo non rilevabile al gusto.
Nella giornata di ieri in particolare, nel mercato palermitano di Ballarò il tonno era venduto un po’ ovunque all’incredibile prezzo di 3,99 euro al chilo, mentre una pescheria in regola con le certificazioni lo esporrebbe ad un prezzo anche cinque volte maggiore. Il tutto mentre nel porto palermitano della Cala viene quasi giornalmente sbarcato il tonno con tanto di controlli della guardia costiera che registra peso e luogo di sbarco. In altro mare, però, chissà cosa avviene”.
Più controlli
Secondo il Gruppo Adorno “è indispensabile l’intensificazione dei controlli in mare per evitare il superamento delle quote consentite e la pesca illegale da parte dei pescatori sportivi. Occorre, inoltre, una profonda ridefinizione del quadro normativo essendo stata la materia oggetto, nel recente passato, di robuste depenalizzazioni da parte dello Stato italiano. Il Gruppo Adorno, per questo, si è fatto promotore di interpellanze presentate al Parlamento Europeo che proseguiranno anche nella prossima legislatura. Per i volontari si deve subito aprire per l’Italia l’attività propedeutica alla procedura d’infrazione”.
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