“Adesso mi aspetto che tutto si risolva nel migliore e che tutti noi tirocinanti verremo pagati in tempi brevi. Abbiamo aspettato abbastanza. Spero sia la volta buona”.
E’ fiducioso Oreste Lauria, portavoce dei tirocinanti dell’Avviso 22 della formazione professionale, un ‘pasticcio’ del quale vi abbiamo già parlato nelle settimane scorse.
Ebbene, mercoledì 16 settembre, si terrà all’Ars, in V commissione, Cultura, Formazione e Lavoro, una audizione a tal proposito.
La richiesta di audizione è stata presentata il 24 agosto scorso dai deputati grillini Roberta Schillaci e Nuccio Di Paola.
All’audizione dovrebbero partecipare l’assessore regionale alla Famiglia, Politiche sociale e Lavoro, Antonio Scavone, ed anche il Dirigente generale del Dipartimento Lavoro, Giovanni Bologna.
La storia dei tirocinanti dell’Avviso 22 – relativo ai tirocini extracurriculari – è alquanto complessa ed ha suscitato un vespaio di polemiche.
Circa 6mila tirocinanti siciliani dell’avviso 22 attendono infatti da mesi di essere pagati dalla Regione.
I tirocinanti avevano iniziato il loro percorso con grande entusiasmo, sperando che lo stesso li portasse all’assunzione presso le aziende nelle quali hanno prestato il loro servizio, ma adesso si ritrovano con un pugno di mosche in mano.
E se a febbraio avevano denunciato i ritardi nei pagamenti, adesso i tirocinanti temono che i pagamenti siano inesistenti, nonostante queste somme spettino a loro di diritto. Oreste, ad esempio, ha iniziato il suo tirocinio, che avrebbe dovuto essere retribuito con 500 euro mensili – con accredito dello ‘stipendio’ ogni 60 giorni lavorativi – a metà ottobre del 2019.
Da allora ha ricevuto soltanto due mensilità, nonostante abbia terminato il percorso (slittato di tre mesi a causa del Covid19) il 14 luglio. Molti tirocinanti sono messi peggio di lui, nel senso che hanno ricevuto solo acconti o in alcuni casi addirittura nulla.
L’avviso 22 è finanziato dal Fondo sociale europeo e prevede un corso formativo per chi ha redditi bassi. Tre le fasce di riferimento: under 35, fino a 65 anni e disabili. In campo circa 25 milioni di euro per percorsi formativi dai quattro ai sei mesi. Fino a dodici mesi per soggetti disabili e svantaggiati.
Lauria, che ha lavorato con grande dedizione in uno studio di commercialisti, ed è ancora in attesa che gli venga accreditata l’intera somma di 3mila euro, non si è perso d’animo, e si è recato al Centro per l’Impiego, dove gli è stato risposto che il problema sarebbe burocratico. In pratica, mancherebbe il personale adibito al disbrigo delle pratiche che consentiranno i pagamenti.
Sempre tramite le pagine del nostro giornale, Oreste Lauria aveva denunciato: “Siamo stati beffati dal sistema. Non solo non ci hanno pagati, ma le aziende nelle quali abbiamo lavorato non ci assumeranno, perché nel frattempo è arrivato l’Avviso 30, che istituisce nuovi tirocini, e che permetterà loro di avere ancora lavoratori gratis. Le aziende non hanno colpa, dipende tutto dalla Regione. E noi, che avevamo riposto tutte le nostre speranze in questo percorso, verremo di fatto sostituiti”.
Alcuni tirocinanti, fa sapere ancora Lauria, denunciano di non ricevuto neppure un centesimo. C’è stata gente che ha dovuto rinunciare al percorso formativo per non rimetterci di tasca propria, come chi doveva affrontare le spese di trasporto per raggiungere enti o aziende presso le quali si svolgevano i tirocini.
L’auspicio di tutti è che i pagamenti vengano sbloccati presto. “Ritengo vergognoso – tuona Lauria – che questa situazione ci abbia tra l’altro precluso l’opportunità di poter accedere a qualunque bonus o reddito di cittadinanza poiché risultavamo assunti, pur lavorando praticamente gratis. Ci sentiamo beffati e offesi e pretendiamo solo di ricevere quanto ci spetta per il lavoro svolto”.
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