Continua la protesta dei tirocinanti ex articolo 22. Di circa 1.741 tirocini attivati, 1.300 sono stati liquidati in grande ritardo, mentre i rimanenti 412 tirocinanti sono ancora dopo più di tre anni in attesa di essere pagati dalla Regione siciliana. Di queste 412 pratiche di rimborso, 207 sono idonee al pagamento e nonostante questo non vengono emessi decreti di pagamento. Lo denunciano gli stessi tirocinanti che da anni conducono una battaglia per ottenere quello che ritengono spetti loro. Anche i pagamenti fin arrivati sono stati al centro di varie proteste e denunce in passato.

La protesta dei tirocinanti

“Dopo innumerevoli reclami fatti, abbiamo manifestato davanti l’Assessorato al lavoro il 27 aprile scorso, io come portavoce insieme ed una delegazione di sindacati CGIL NIDIL siamo stati ricevuti dai vertici dell’Assessorato al lavoro, dalle dichiarazioni fornite dinnanzi alla polizia reparto Digos ci rassicuravano che i prossimi pagamenti sarebbero avvenuti i primi di luglio”, dice il portavoce, Oreste Lauria.

Richieste a vuoto

“Invece nonostante le innumerevoli richieste, ad oggi sembrerebbe che i fondi per pagare gli ultimi tirocinanti siano ancora bloccati senza poter sapere le reali motivazioni. In pratica non si possono emettere i decreti di pagamenti per mancanza di liquidità. Di fronte a queste ultime dichiarazioni dell’Assessorato al lavoro rimaniamo esterefatti e disgustati perché sappiamo con certezza che la Comunità europea ha stanziato ben 22.000.000.00 milioni di euro per i tirocini che sono stati collocati nelle sessioni di bilancio 2019-2020-2021-2022 e 2023. L’assessorato al lavoro afferma di non poter ultimare i pagamenti per un presunto problema di fondi sul capitolo di spesa dell’avviso 22. Nonostante abbia ancora a disposizione 18.000.000.00 milioni di euro. Ci chiediamo e chiediamo al Parlamento siciliano come mai la Regione siciliana non può effettuare i pagamenti e nessuno sá darci delle spiegazioni. Dove sono finiti i soldi destinati ai tirocini?”. Martedì 20 giugno si era tenuta in aula all’Ars l’interrogazione parlamentare dell’avviso 22 della regione Siciliana, ma ancora pare non abbia dato i risultati sperati.

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