Una impronta di mano rosa su sfondo nero per dire no al vandalismo ed all’imbecillità. I tifosi del Palermo hanno risposto all’iniziativa “Dacci una mano” organizzata dal club di viale del Fante per rispondere allo sfregio subito dal grande murales realizzato sulla cancellata dello stadio Renzo Barbera da 30 artisti di fama internazionale.
Un lato interno del piazzale dello stadio è stato così trasformato un una sorta di tela gigante, di colore nero, dove circa 150-200 tifosi si sono dati appuntamento dopo le 18 di oggi per lasciare la propria impronta colorata di rosa attorno ad un nuovo lavoro, una scritta che recita il motto della società del presidente Dario Mirri “Siamo Aquile”.
Nuova manifestazione d’affetto dei tifosi del Palermo
Per tanti è stata una giornata particolare anche perché hanno potuto dare il loro contributo ad un’opera che vuole anche unire il club ai tifosi. Ancora di più. Un legame che negli ultimi mesi si è cementato e che ha visto gli appassionati andare a vedere le partite dei propri beniamini come se la squadra fosse in serie A. Nei play off, culminati col successo del Palermo sul Padova, la media spettatori ha superato ampiamente quota 33.000. Un “fenomeno” che è stato letteralmente il dodicesimo uomo in campo e che ha sospinto gli uomini di Baldini alla promozione in serie B.
Ed oggi un nuovo attestato affetto da parte dei fan che hanno fatto lunghe file sotto temperature cocenti – anche oggi il Meteo è stato poco clemente con un caldo afoso davvero fastidioso – pur di dare il loro contributo. Un’impronta rosa su un muro nero per colorare questa “tela” con i colori della squadra del cuore.
I murales imbrattati saranno ripristinati
Come già annunciato, invece, i murales imbrattati dal giovane che è stato individuato grazie alle immagini di videosorveglianza e denunciato dalla Digos, saranno ripristinati dagli artisti Giulio Rosk e Luca D’Agostino. Loro due cancelleranno le scritte del vandalo e ridaranno splendore a quanto realizzato dai colleghi solo pochi giorni prima.
L’atto di vandalismo dal quale i club organizzati hanno preso le distanze
Il tutto è successo nella notte tra il 23 ed il 24 giugno. Poi l’amaro risveglio quando ci si è accorti che alcuni segmenti della grande opera di 400 metri era stata vandalizzata dalle scritte che si sovrapponevano al lavoro dei graffitari professionisti. Le scritte riproducevano i nomi di alcuni tifosi dei gruppi organizzati scomparsi nel corso degli anni.
Ma anche il tifo organizzato ha preso le distanze dal gesto. In una nota, il gruppo Curva Nord 12 ha aspramente stigmatizzato quanto fatto da questo sconosciuto “tifoso” del Palermo.
Questo il messaggio su Facebook: “Non è questo il modo di rendere onore ai nostri fratelli che non ci sono più, chiunque sia l’autore di tale scempio si vergogni, quei nomi nessuno può permettersi di usarli in modo improprio, chi ha fatto questo gesto è un indegno pezzo di merda che non si deve nemmeno permettere di nominarli! Noi non siamo così! Questa non è mentalità! Deturpare un murales o coprire una scritta dopo il lavoro e l’impegno di altre persone è cosa da deboli, da gente meschina che merita solo disprezzo!! Siete scafazzati non c’è nulla da fare… non sarete mai all’altezza di rappresentare questa città, siete solo la parte malata, quella da estirpare! Se ne becchiamo uno all’opera lo mandiamo a Villa Sofia!”.
Ed anche il club organizzato della Curva Nord Inferiore ha fatto sentire la sua voce condannando. Ecco quanto scrivono su Facebook: “Chi non c’è più non si onora in questo modo, gli ultras sanno come rendere onore ai propri fratelli ma purtroppo viviamo in una città che in ogni episodio fa sempre notare di non avere un briciolo di mentalità. Vergognatevi, indegni! Curva Nord Inferiore Palermo”.
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