“Ti rissi no”, l’urlo di Igor Scalisi Palminteri attraverso la street art per combattere il femminicidio. L’inaugurazione del murale si terrà giorno 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, alle 11 in via Pietragrossa 65, Cefalù. Le pareti della città palermitana accolgono l’opera dell’artista, finanziata dall’Amministrazione comunale; realizzazione volta a opporsi alla violenza di genere tradotta nella raffigurazione di una figura femminile in cui non è possibile percepire il suo corpo, la sua anima, il suo sentimento; “quella parte che non riusciamo a vedere con questi occhi di uomini” -asserisce l’artista in quanto uomo-.
“Questo è un muro dedicato alle donne, alle ragazze, alle bambine vittime di femminicidio, vittime di violenza. Questo corpo non dipinto, pur non essendo morto, rappresenta tutto ciò che non è visto: corpo, anima e sentimento” -conclude Palminteri-.
La lotta contro il femminicidio
Continua la lotta contro la violenza di genere, lotta che unisce la solidarietà di artisti e gente comune affinché si arresti tale fenomeno. “Non riusciamo a vedere le donne, i loro diritti. Per questo ho decido di utilizzare questo slogan coniato a Palermo “dal movimento Non Una Di Meno” dopo le tristi vicende del Foro italico, che è “Ti rissi no” -dichiara l’autore del murale-. Panchine tinte di rosso, murales e tacchi rossi, sono solo alcuni simboli che, con il loro potere evocativo, rappresentano la battaglia contro i maltrattamenti e femminicidi che quotidianamente si realizzano nel mondo.
“La donna che io non ritraggo, non è una donna vittima, preda, ma una donna straordinaria, libera di vestirsi come vuole, di andare dove vuole e di esprimere ciò che ha dentro. Una donna che può fare qualsiasi lavoro, emancipata, che ha pari opportunità rispetto agli uomini” -spiega l’autore-.
Il murales di via Pietragrossa 65
Il messaggio dell’artista arriva forte è chiaro: la figura dipinta da Scalisi Palminteri simboleggia la resilienza delle donne e la necessità non soltanto di porre fine alla violenza di genere, ma anche di affermarsi nella pienezza della società. “Pensiamo sia estremamente significativo veicolare messaggi attraverso l’arte e le opere di riqualificazione urbana che valorizzino spazi urbani periferici” -afferma Daniele Tumminello e l’Assessore Salva Mancinelli che ha curato i dettagli del progetto-.
Giorno 24 novembre sfileranno in corteo alcune donne del movimento femminista Non Una Di Meno, “Per raccontare di quanto senso è colmo il vestito che indossiamo” -afferma Giuliana Spera per NUDM”-. All’inaugurazione dell’opera di Scalisi Palminteri parteciperanno autorità civili, militari ma anche alcuni giovani delle scuole superiori e delle varie associazioni.
“Spero che questo muro possa essere un contributo valido alla causa straordinaria delle donne” -manifesta l’artista-. Un prodotto artistico che raccoglie colori e simboli rivolti alla lotta al maltrattamento femminile, rappresentato su uno sfondo rosa con lo slogan “Ti rissi no”.
L’artista street art Igor Scalisi Palminteri
“Io sono un pittore di quartiere. Il mio lavoro si è spostato dallo studio alla strada quasi per caso, assumendo la connotazione del neo-muralismo. Quello che faccio è il frutto del mio percorso di vita, dall’incontro con i frati Cappuccini, agli anni trascorsi all’Accademia di Belle Arti e al lavoro svolto con i/le bambin* con cui ho dipinto i primi muri. Le mie radici sono nella strada. La mia visione dell’arte ha un approccio sociale, i luoghi fragili mi attraggono. Le opere che ho realizzato si legano sempre a ciò che succede attorno a un muro, che non è fatto solo di mattoni ma anche di persone. -racconta l’artista-.
L’artista, classe ’73, diplomato in pittura all’Accademia delle Belle Arti di Palermo, ben presto espone numerose mostre tra l’Italia e l’estero. Dopo aver collaborato con istituti scolastici e con i servizi sociali, nel 2018 sceglie di dedicarsi esclusivamente agli interventi di strada; tra i più noti murales ricordiamo: “San Benedetto il Moro”, quartiere albergheria di Palermo, “Non solo città” che si trova all’interno della città universitaria presso il dipartimento di scienze psicologiche ma anche opere come “Sant’Ambrogio” a Milano, “la madonna del calvario” posto nell’ex carcere di Favignana o ancora, “Hecce Homo” ubicato nel quartiere Danisinni di Palermo raffigurante un bambino, vittima di una ingiustizia sociale e scolastica che “lascia indietro” i minori cresciuti in quartieri degradati della città.
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