Ai deputati dell’Ars è stato chiesto un piccolo taglio di capelli, un campione utile a stabilire se tra gli scranni di Sala d’Ercole ci sia qualcuno che abbia fatto o meno uso di sostanze stupefacenti, negli ultimi tre mesi. Sono 36 i deputati che si sono sottoposti all’analisi del capello. Questi i dati conclusivi che arrivano dall’Ars a conclusione dell’iniziativa, lanciata da Ismaele Lavardera e recepita tempestivamente dalla presidenza dell’Assemblea regionale. Ed infatti, il primo deputato a sottoporsi al test antidroga all’Assemblea regionale è stato proprio il presidente del parlamento, Gaetano Galvagno.
“Test antidroga nel rispetto della privacy”
“Non ho trovato nulla di male a lanciare questa operazione trasparenza. Procediamo nel rispetto della privacy e nel rispetto dei colleghi deputati”, ha spiegato l’inquilino di Torre Pisana. Il test, ovviamente, non è obbligatorio. “Ogni deputato – spiega Galvagno – è libero sia di sottoporsi al test, sia di far conoscere l’esito del test”.
Lavardera, “test antidroga per essere credibili, il crack è un dramma generazionale”
Ismaele Lavardera, il deputato di Sud chiama Nord che ha lanciato l’iniziativa, difende il valore del test e lo collega direttamente alle responsabilità che la politica deve assumersi rispetto al contrasto delle tossicodipendenze: “Prima di parlare di lotta alla droga – spiega il deputato di Sud chiama Nord – noi siamo i primi a dover dare il buon esempio, Per lanciare un messaggio dobbiamo essere credibili”. L’ex “Iena” ha voluto rimarcare il dramma che si vive nelle città siciliane con la diffusione del crack, la droga di oggi che semina morti tra adolescenti e giovanissimi”. Un dramma generazionale che mette nel mirino un’intera generazione.
La chioma dei deputati è stata affidata alle cure della dottoressa Francesca Di Gaudio, Direttore del Centro di farmacotossicologia regionale. Di Gaudio ha spiegato che i risultati del test arriveranno saranno comunicati ai deputati entro un paio di giorni.
Savarino, “dietro lo smile delle pilloline c’è la morte”
Dopo Galvagno e Lavardera, il terzo deputato a sottoporsi al test antidroga è stato Cateno De Luca. Poi è toccato alla prima donna deputata che ha deciso di fornire il proprio campione di chioma: Giusy Savarino (Fratelli d’Italia). Per l’esponente di Fratelli d’Italia “questo test è un segnale importante che inviamo ai nostri ragazzi, E’ un esempio necessario. A questo punto è necessario mettere in rete sanità, controlli e prevenzione nelle scuole. Il nuovo male può arrivare da pilloline con la faccina sorridente. Oggi la droga è cambiata, costa meno ed è facile da reperire. Ma dietro quegli smile c’è la morte”.
Si sono sottoposti al test anche i deputati Davide Vasta e Tiziano Spada. Per Lavardera, questa iniziativa è propedeutica a un disegno di legge per il contrasto alle droghe nel mondo giovanile.
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