Tutto pronto per il test antidroga all’Ars, richiesto dal deputato di Sud chiama Nord, Ismaele La Vardera, e che sarà effettuato su base volontaria.
L’esame, che si terrà domani, mercoledì 29 marzo, sarà effettuato a cura dell’azienda Ospedaliera Villa Sofia – Cervello, Unità operativa complessa CQRC – Centro Controllo Qualità e Rischio Chimico.
Come si svolgerà il test
Si tratta, spiega una nota della segreteria Ars, di un test che rileva l’abuso o uso improprio di sostanze illegali (droghe) o legali, quali alcol e tabacco, mediante prelievo di un campione di capelli, e si terrà presso l’infermeria del palazzo Reale a partire dalle 12 fino alle 17.
Si precisa che nessun onere economico graverà sul bilancio Ars e si ribadisce che la sottoposizione al test avverrà su base strettamente volontaria e sarà garantita la riservatezza della scelta di sottoporsi o non sottoporsi al test, nonché evidentemente dell’esito dell’esame.
Niente stampa (tranne se richiesta)
Per questo motivo la stampa non potrà stabilmente assistere allo svolgimento dell’iniziativa, dal momento che la presenza stabile dei giornalisti presso il locale di prelievo dei campioni determinerebbe la compromissione della libertà personale e della riservatezza di chi non intende sottoporsi al test ovvero di chi sceglie di sottoporsi, ma non intende che sia divulgata la sua partecipazione.
Soltanto il singolo diretto interessato potrà, se ritiene, richiedere che il prelievo del proprio campione avvenga in presenza dei giornalisti, che dovranno essere accompagnati per l’occasione e poi fatti uscire.
Resta esclusa la possibilità che, al di fuori della prestazione di specifico consenso, siano resi noti i nomi di coloro che si sottopongono o non si sottopongono al test e, naturalmente, l’esito dell’esame.
Il disegno di legge di La Vardera
La Vardera, vice presidente dell’Antimafia regionale, ha depositato un ddl che faccia diventare questo test un appuntamento fisso ogni anno. Ddl – firmato anche dal deputato Tiziano Spada, co-promotore dell’intergruppo sul fenomeno delle droghe in Sicilia – che si prefissa inoltre di istituire la giornata regionale per la lotta alla droga ed alla dipendenza.
«Il crack – ha detto l’ex iena – va fermato – Va fatto attraverso lo strumento della legge e grazie ad un’informazione costante con i vari soggetti coinvolti. Ho sentito pareri contrastanti da parte dei colleghi quando ho proposto di sottoporsi al test del capello ma continuo ad essere dell’idea che se non siamo noi i primi, le istituzioni, a dare l’esempio non capisco come i giovani possano seguirci.
Ringrazio il presidente Galvagno per la celerità con cui ha permesso lo svolgimento del test». Nel ddl, l’esame antidroga è previsto almeno una volta l’anno per il governo regionale, i deputati, i sindaci, le giunte comunali ed i consiglieri comunali, sempre su adesione su base volontaria. Per l’istituzione della giornata, invece, La Vardera si è ispirato alla Regione Umbria che, già da quest’anno – il prossimo 18 maggio – darà il via alla sua prima giornata regionale. «Quando ho saputo quello che hanno fatto i colleghi umbri – ha continuato il presidente di Sud chiama Nord – non ho potuto che prendere spunto da loro. Sono sicuro che questo disegno di legge sarà di grande aiuto alle nuove generazioni, dando loro una mano concreta nella lotta contro il crack e tutte le altre droghe che li portano dentro un tunnel»
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