Il terzo mandato ai sindaci per i Comuni al di sotto dei 15 mila abitanti finisce per dividere la politica, come spesso accade. C’è chi ritiene ingiusto lasciare al comando per ben 15 anni sempre lo stesso primo cittadino, chi invece ritiene importante l’ipotesi di poter dare continuità amministrativa alle proprie progettualità e portare a termine in maniera completa l’azione sviluppata nel tempo.
I dubbi
I sindaci della provincia palermitana mostrano una certa divisione rispetto a questa ipotesi del terzo mandato. Ad esempio il sindaco di Cinisi, Giangiacomo Palazzolo, è già al secondo mandato. Eletto una prima volta nel 2014, è stato confermato nel 2019. Il suo secondo mandato andrebbe a scadere quindi nel 2024 e ipoteticamente potrebbe quindi ricandidarsi e provare a restare sino al 2029. Dalle sue parole però non sembra affatto attratto da questa possibilità: “L’Ars – dice – ha previsto il terzo mandato per i sindaci. Non lo condivido. Se ami il tuo Paese dopo 10 anni devi fare spazio”.
I favorevoli
Nella vicina Terrasini invece il collega Giosuè Maniaci non vede negativamente a questa possibilità. Anche lui è al terzo mandato, appena iniziato dopo la riconferma nell’ottobre scorso: “In questo provvediamo – afferma – ci trovo tanti aspetti positivi. Perché tu puoi continuare l’azione amministrativa, puoi programmare con più tranquillità e con una visione più ampia a lungo termine. Però dobbiamo anche dire che l’incarico, per chi lo vive in pieno, logora parecchio. Ti fa trascurare famiglia e lavoro e quindi se si ha voglia di continuare bisogna farlo con entusiasmo del primo giorno. Bisogna continuare con quella voglia di fare del primo mandato. Se ci sono queste condizioni allora ha un senso continuare e riprovarci, altrimenti meglio lasciare il posto ad altri. Io continuo a fare il sindaco con la stessa voglia di fare del primo giorno, con lo stesso entusiasmo”.
Il sindaco di Trappeto: “Si può davvero dare un’impronta”
Il sindaco di Trappeto, Santo Cosentino, sostanzialmente conferma le parole del collega terracinese: “Il mio parere è certamente positivo. Un Sindaco con la sua amministrazione, quando ha un programma in prospettiva a lungo termine, ha la necessità di avere più tempo per poter realizzare tutti gli obiettivi e dare veramente un impronta importante di cambiamento di un paese. Certamente ritengo che tutto ciò si può verificare solo se la cittadinanza continua ad avere fiducia del sindaco uscente, sia nella prima e seconda legislatura. Sarà sempre il popolo a decidere, nulla è scontato, siamo in democrazia. Se amministri bene vai avanti”.
La norma
Al momento la norma sulla possibilità del terzo mandato ai sindaci dei Comuni al di sotto dei 15 mila abitanti è stata approvata in I Commissione all’Ars. Secondo il Movimento 5 Stelle, che ha espresso il suo giudizio negativo, c’è l’altissimo rischio che venga impugnata dal Consiglio dei ministri, perché a livello nazionale il limite è di 3.000 abitanti e la Sicilia aveva già varato una deroga elevando questo limite a 5.000 abitanti, mentre adesso si parla di 15.000.
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