- Arrivano le reazioni dei sindacati sul terremoto giudiziario sui bilanci del Comune di Palermo
- La Piana, Cisl Palermo Trapani “Aumentate le nostre preoccupazioni sul futuro della città”
- Ridulfo, Cgil Palermo, “Sul Comune di Palermo ci sono nubi che non lasciano spazio ad ottimismo”
Il terremoto sui bilanci del Comune di Palermo preoccupa i sindacati. Leonardo La Piana, segretario generale Cisl Palermo Trapani commenta l’inchiesta che vede indagati il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ed altre 23 persone.
“Siamo fiduciosi nei confronti del lavoro degli inquirenti, non entriamo nel merito dell’inchiesta, ma di certo aumentano le nostre preoccupazioni sul futuro di questa città”. Queste le prime parole.
“Siamo allarmati per la sorte dei servizi ai cittadini”
La Piana continua: “Se, cosi come dicono gli inquirenti il sistema delle entrate false e delle irregolarità sarebbe stato ripetuto dal 2016, non conosciamo allora l’entità delle difficoltà finanziarie dell’amministrazione comunale e questo ci allarma per la sorte dei servizi ai cittadini con i già paventati tagli legati al pre-dissesto, di quella dei tanti lavoratori sia del comune sia delle partecipate e di quella del nostro territorio già in estrema difficoltà economica, che si può definire emergenziale”.
“Vogliamo solo il bene di Palermo”
L’esponente sindacale conclude “non ci interessano, lo diciamo da tempo, le beghe politiche che ancor più scoppieranno attorno a questa vicenda giudiziaria, vogliamo solo il bene di Palermo e dei suoi cittadini che meritano chiarezza sui conti che incideranno tanto negli anni a venire”.
Ridulfo “Aspettiamo che inchiesta faccia suo percorso”
“Aspettiamo che l’inchiesta faccia il suo percorso e siamo fiduciosi nel lavoro della magistratura. Restano le difficoltà della città e lontane anche le soluzioni ma questo sembra interessi meno”, dichiara il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo a commento dell’inchiesta della Procura della Repubblica sui conti del Comune di Palermo.
“Nubi sul Comune, non c’è spazio per l’ottimismo”
Prosegue Mario Ridulfo “Quel che è certo è che sul Comune di Palermo si stanno addensando nubi che non lasciamo spazio a molto ottimismo. Da un lato le difficoltà dei numeri, dall’altro la battaglia politica e una lunga campagna elettorale che si gioca sulla pelle della città, che spinge la maggioranza del Consiglio Comunale al tanto peggio tanto meglio, ad impedire l’approvazione del piano triennale delle opere pubbliche, a non affrontare le emergenze di una città che non può spendere più un euro”.
L’analisi di Ridulfo sulla situazione: “In questa situazione si trova il comune di Palermo, in una condizione di bassissima capacità di riscossione delle entrate proprie, con un crescente accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità e i conseguenti anticipi della tesoreria”.
“Dal 2000 al 2018 riscosso l’1,89% di entrate”
Di questo Ridulfo ha fatto un cenno nella sua relazione oggi all’assemblea organizzativa della Cgil Palermo: “A questa condizione si somma il fatto che la riscossione delle entrate nel periodo 2000-2018 è stata dell’1,89%, cioè, dei 939 milioni di euro ne sono stati riscossi solo 17 mln. In questa situazione i comuni e il comune di Palermo, ad esempio, devono pure accantonare l’equivalente di quello che si vuole riscuotere nel fondo rischi. Una grande irresponsabilità, che unita alle responsabilità di chi governa rischia di produrre un black-out della città e della città metropolitana, della quinta-sesta città d’Italia”.
Chiesto un “Decreto salva Palermo”
E prosegue: “Per questo assieme a Cisl e Uil abbiamo chiesto già a luglio ma fino ad oggi senza risultato, con una lettera aperta al consiglio comunale e consegnata al sindaco e al Prefetto un ‘decreto Salva Palermo’. Una norma che consenta al comune di potere liberare una parte delle proprie risorse per spese ed investimenti”.
E conclude: “Intanto il cosiddetto piano di riequilibrio obbliga la giunta entro il 30 ottobre a portare la bozza del piano in Consiglio, e a votarlo entro metà dicembre, in ogni caso ciò significherà ulteriori tagli. Situazioni simili sono in tanti comuni della nostra provincia. Di fatto ci sono tante risorse che non si possono spendere per investimenti e restano bloccate. Per questo è importante che la nostra iniziativa continui in tutte le forme possibili”.
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