“In un momento di difficoltà, con molta incertezza sul futuro del Movimento 5 Stelle, dovremmo stare uniti e rispettare chi ci ha dato forza e fiducia: cittadini, attivisti, iscritti. Leggo invece con stupore e sincero dispiacere che alcuni colleghi deputati dell’ARS dichiarano che il referente regionale del Movimento “deve essere uno di loro”. E perché mai, mi chiedo? E con che amore verso la nostra forza politica si sceglie di autopromuoversi, quando lo stesso Giuseppe Conte viene attaccato dall’interno e addirittura una sospensiva alla sua carica arriva da un tribunale?” Così l’eurodeputato Dino Giarrusso del M5S, commenta le indiscrezioni uscite su diverse testate a proposito di manovre legate alla nomina del referente regionale dei grillini.
“Io credo – prosegue Giarrusso, che si è offerto come candidato per le Regionali – che oggi più che mai dovremmo stringerci intorno a Conte senza sgomitare, e ritengo doppiamente imbarazzante che fra i nomi che si leggono ci sono colleghi al secondo mandato, i quali fra pochi mesi dovranno – come promesso al momento della candidatura – lasciare la poltrona e tornare a fare gli attivisti”.
“Non c’è alcuna ragione – attacca – per cui il referente debba essere un deputato ARS, e dirò di più: io credo che oggi più che mai – alla luce degli ultimi eventi – dovrebbero essere i nostri iscritti a scegliersi i referenti regionali e provinciali, votandoli online. Siamo nati con la democrazia diretta, abbiamo bisogno di stringere un nuovo patto coi cittadini e di tornare a rappresentare la luce e la speranza per chi è rimasto deluso dai vecchi partiti”.
“Conte ha giustamente detto di non volere correnti, ma queste dichiarazioni, divisive e nate al chiuso di una stanza senza consultare la nostra base, hanno proprio il sapore di una corrente che vuole affermare la propria presenza e chiede con insistenza ruoli al nostro capo politico. Sono stupito e amareggiato, ma fiducioso che – come sempre – Beppe Grillo e Giuseppe Conte sapranno risolvere i problemi legati alla sospensiva e sapranno tenere conto, per qualunque nomina, del volere della base e non delle autopromozioni di questa o quell’altra corrente”, conclude Giarrusso.