Arriva il primo via libera per i termovalorizzatori in Sicilia. Il primo si farà a Catania. Infatti è arrivato il parere positivo (con riserva) della commissione tecnico scientifica ( Cts) per le autorizzazioni ambientali in Sicilia.

Secondo quanto scrive la Repubblica, Disco verde per un progetto di mega impianto che verrà realizzato in contrada Pantano d’Arci nella zona industriale di Catania, vicino i megastore dei colossi Ikea e Leroy Merlin. È la prima volta che la Cts esprime un parere positivo, sebbene vincolato al nulla osta che dovrà arrivare dall’autorità d’ambito su 14 condizioni ambientali poste dalla commissione autorizzativa.

Il mega impianto

Perché quello proposto dalla società “Si Energy” è un mega impianto da 550mila tonnellate di rifiuti l’anno, per un investimento da circa 350 milioni di euro. L’impianto di Catania da solo coprirebbe il fabbisogno di circa 350 comuni dell’Isola. I nodi ancora da sciogliere sono tantissimi: intanto le condizioni ambientali su cui serve il nulla osta dell’autorità d’ambito. E poi una nuova procedura autorizzativa ( Pai) anche questa rilasciata dall’Ato, che entrerà nel merito del servizio. Soltanto quel punto si potrà passare alla fase progettuale esecutiva. Per un iter che potrebbe durare ancora un paio d’anni.

La documentazione

Tra i dubbi sollevati e risolti durante l’esame della documentazione dalla Cts, c’è anche quello della legge regionale che impone la costruzione dei termovalorizzatori fuori da un raggio di 3 km dai centri abitati. Vincolo che, secondo la commissione, è superato dall’insistenza del progetto all’interno di un’area industriale, normata da un decreto legislativo a livello nazionale. Naturalmente si tratta di un impianto per rifiuti non pericolosi, che avrà due linee di termovalorizzazione: parte delle ceneri prodotte verranno utilizzate nella filiera dell’acciaio, mentre circa un quarto del prodotto residuo verrà trasformato in energia. Nei piani di Renato Schifani, gli impianti da realizzare sarebbero almeno due, uno a Palermo, in prossimità della discarica di Bellolampo, l’altro nella zona industriale di Catania. Sin dalla campagna elettorale il governatore si è impegnato a realizzare gli impianti di valorizzazione dei rifiuti in un’Isola con le discariche al collasso, che sostiene costi esorbitanti per il conferimento dei rifiuti all’estero. I due termovalorizzatori avrebbero dovuto coprire complessivamente un fabbisogno previsto in circa 600mila tonnellate l’anno di rifiuti e per questa ragione ha chiesto e ottenuto dal governo Meloni la nomina a commissario straordinario così come avvenuto per il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Un incarico biennale, al momento, macon la possibilità di una proroga.

Il piano regionale

La struttura commissariale guidata da Schifani, invece, dovrà come primo step aggiornare il Piano rifiuti regionale. Un passaggio che sarà formalizzato a breve e adottato dallo stesso governatore, proprio in virtù dei poteri commissariali. Sarà, a quel punto, la stessa struttura con poteri straordinari a bandire la gara d’appalto per i termovalorizzatori, mettendo sul piatto gli 800 milioni di euro già destinati nella nuova programmazione del Fondo di sviluppo e coesione 2021/2027. L’obiettivo della giunta è di usare le risorse messe a disposizione per colmare il gap infrastrutturale tra Nord e Sud del Paese per sostenere il costo degli impianti e calmierare in futuro i costi del conferimento.

 

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