Si riaccende la miccia politica dopo che Nello Musumeci ha annunciato che 7 aziende sarebbero disponibili per realizzare due termovalorizzatori in Sicilia. Ora arriva una mozione all’Ars per fermare il piano della giunta regionale che va verso la creazione d’inceneritori per combattere il grave problema dei rifiuti in Sicilia.
Una mozione del M5S all’Ars
“Gli inceneritori di Musumeci vanno fermati, non sono previsti dal Piano rifiuti siciliano e non sono certamente graditi all’Europa, il cui quadro normativo va in direzione diametralmente opposta, orientato al recupero e all’economia circolare piuttosto che verso l’incenerimento“. É questo il succo di una mozione del M5S all’Ars, primo firmatario Giampiero Trizzino, deputato regionale del Movimento 5 Stelle. All’atto parlamentare hanno aderito pure Pd, Claudio Fava, Valentina Palmeri e Danilo Lo Giudice del gruppo misto.
L’Europa non li vuole
“Gli inceneritori – dice Trizzino – sono contrari alle direttive sulla economia circolare, contrari alla nuova strategia sostenibile dell’European green deal, contrari agli strumenti finanziari per la transizione ecologica e, come se non bastasse, contrari anche al Piano regionale dei rifiuti voluto dallo stesso Musumeci. Insomma, non si capisce come si possano giustificare in Sicilia”. “Nella mozione – prosegue Trizzino – abbiamo spiegato, dati alla mano, che nel Piano regionale dei rifiuti voluto dallo stesso Musumeci neppure un anno fa, non si fa menzione di inceneritori né di rifiuti da inviare ad incenerimento. Non sono state calcolate neppure le frazioni di raccolta indifferenziata che ipoteticamente dovrebbero andare bruciate o inviate in discarica. Nessun calcolo previsionale, niente di niente. Persino l’avviso esplorativo con il quale si chiede alle imprese di manifestare il loro interesse alla realizzazione di inceneritori è costruito sul nulla. In altre parole è stato chiesto alle aziende se fossero interessate a costruire questi impianti, senza che vi fosse la reale possibilità di costruirli”.
“Da Musumeci disastrosa gestione dello smaltimento dei rifiuti”
“Musumeci – dice il capogruppo del M5S Nuccio Di Paola – all’ultimo miglio della sua sciagurata legislatura tira fuori dal cilindro la trovata degli inceneritori per coprire la sua disastrosa gestione dello smaltimento dei rifiuti, che in Sicilia, anche grazie a lui, è in perenne emergenza. Il presidente si sveglia ora, in piena campagna elettorale, per cercare di accaparrarsi qualche voto. Ma, purtroppo per lui, i siciliani non sono stupidi. Nella vicenda degli inceneritori, tra l’altro, contraddice se stesso: si ostina a dire di volere togliere la gestione dei rifiuti dalle mani dei privati e poi chiede agli stessi privati di costruire e gestire questi impianti. Un paradosso”.
PD aderisce a mozione M5S”
“I termoutilizzatori non sono la soluzione per il problema rifiuti in Sicilia. Non soltanto non sono previsti dal disastroso piano rifiuti predisposto dal governo Musumeci, che ha concepito una scatola vuota che non risolve la questione della differenziata, ancora a livelli troppo bassi. Ma soprattutto è una scelta in controtendenza con le normative comunitarie che invece puntano decisamente a un ciclo di gestione rispettoso dei criteri sottesi alla economia circolare e alla sostenibilità ambientale”. Così a poche a ore dalla direzione regionale del PD Sicilia, il segretario regionale Anthony Barbagallo, interviene a sostegno della mozione, con cui si impegna il governo Musumeci a sospendere qualsiasi iniziativa tendente a realizzare impianti di incenerimento dei rifiuti nel territorio regionale, promossa dal Movimento 5 Stelle (primo firmatario Giampiero Trizzino) a cui hanno aderito il PD e i deputati Claudio Fava, Valentina Palmeri e Danilo Lo Giudice del gruppo Misto. L’argomento rifiuti è uno dei punti che saranno al centro della relazione introduttiva che Barbagallo farà oggi, a partire dalle 17:30, dinanzi alla Direzione regionale del PD Sicilia.
Musumeci: “I termoutilizzatori unica strada per trasformarli in risorsa”
La difesa di Musumeci: «Siamo sulla buona strada per liberare la Sicilia dalla schiavitù delle discariche, una situazione che è resa ancora più pesante per la contiguità con ambienti spesso mafiosi e spregiudicati». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci nel corso della conferenza stampa di oggi a Palazzo Orléans sulla gestione dei rifiuti. «In Sicilia ci sono 511 discariche dismesse, nonostante il significativo aumento della raccolta differenziata portiamo ancora troppa spazzatura negli impianti di smaltimento esistenti. Per questo abbiamo bisogno di trasformare i rifiuti in risorsa con i termoutilizzatori».
Le manifestazioni di interesse
Sono sette le manifestazioni di interesse arrivate al 31 dicembre per la realizzazione di due termoutilizzatori, uno per l’area occidentale e uno per quella orientale della Sicilia, così come previsto dal Piano regionale dei rifiuti. Tre proposte hanno indicato un sito nella parte occidentale dell’isola e quattro in quella orientale. Secondo le stime, il costo di un singolo impianto può arrivare fino a 570 milioni di euro, in base alle caratteristiche previste dal progetto di fattibilità, con una capacità di trattamento fino a 450 mila tonnellate all’anno. Le sette proposte sono allo studio del Nucleo tecnico di valutazione, composto da otto dirigenti generali di altrettanti dipartimenti regionali competenti in materia, che si esprimerà entro i prossimi 15 giorni per le valutazioni di competenza. Il progetto di fattibilità approvato sarà quindi posto a base di una gara per l’affidamento della concessione, alla quale verrà invitato il proponente, e che dovrebbe richiedere circa sei mesi. I tempi di realizzazione di un impianto sono in media di tre anni, si va da un minimo di 6 a un massimo di 57 mesi. “Il risultato di 30 anni di politica dei rifiuti – ha aggiunto Musumeci – ci ha portato a un punto di non ritorno, ecco perché adesso bisogna correre. Raggiungere l’obiettivo della realizzazione dei due termoutilizzatori sarebbe un risultato storico, ma la nostra prima preoccupazione è vigilare sulla correttezza della procedura, cercando di essere quanto più celeri possibile. Non ci deve essere spazio per intrusioni criminali”.
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