Termovalorizzatore: una parola rievocata durante tutto l’arco della campagna elettorale appena conclusa. Uno dei cavalli di battaglia del centrodestra, sia a livello nazionale che regionale: Renato Schifani ne ha parlato, Matteo Salvini lo ha evocato, persino Roberto Lagalla si è detto “personalmente non contrario”. Una comunione d’intenti che unisce Roma, la Regione e il Comune di Palermo. Congiunzione astrale che trova sostegno anche nella bozza di piano industriale su cui sta lavorando Rap, azienda cittadina che si occupa della gestione dei rifiuti di Palermo. La partecipata di piazzetta Cairoli ha inserito la struttura all’interno delle priorità per il triennio 23-25.
La bozza di piano industriale: c’è il termovalotizzatore
Progetti che vanno dall’incremento della raccolta differenziata al 65%, alla riduzione progressiva dei conferimenti di indifferenziato, passando per lo sviluppo tecnologico dell’impianto di Bellolampo. Ed è proprio in quest’ultima sezione che si colloca la parola chiave in termini di smaltimento dei rifiuti, ovvero termovalorizzatore. Termine che compare più precisamente a pagina 41 della bozza di piano industriale.
Un’opera, quella del termovalorizzatore WTE, sul quale sembrano esserci tutti gli ingredienti necessari. Ma, ribadendo che si tratta di un documento provvisorio soggetto a possibili modifiche, anche radicali, un simile progetto dovrà comunque passare da una futura intesa con l’Autorità d’Ambito, ovvero la SRR, che dovrà inserire l’opera all’interno di uno specifico piano strategico. L’impianto, qualora edificato, servirà le province di Palermo, Trapani, Agrigento e Caltanissetta, con una platea potenziale da 2,4 milioni di abitanti. Al termovalorizzatore verrebbero conferiti i rifiuti residuali, a valle della raccolta differenziata, per un quantitativo non superiore al 35%. A tali quantità verranno aggiunti i sovvalli provenienti dalle piattaforme dedicate alla lavorazione delle frazioni secche. La potenzialità di smaltimento dell’impianto sarebbe di 350.000 tonnellate all’anno.
Caruso (RAP): “Opera necessaria, sindacati sono d’accordo”
Una bozza che, come sopra ricordato, potrebbe cambiare nella sua versione definitiva e che comunque dovrà essere discussa con la SRR di competenza. Ma l’opera, almeno per il momento, è nei piani di Rap. Come conferma ai nostri microfoni l’amministratore unico di Rap Girolamo Caruso. “E’ ovvio che si deve promuovere la raccolta differenziata. Ma anche se fossimo ai livelli del Trentino, e attualmente non ci siamo nemmeno vicini, ci sarebbe comunque un 20-25% residuo da conferire. E’ logico che il termovalorizzatore serve. Chiaro è che se guardo alla Sicilia Occidentale, la zona in cui ci sono più rifiuti è Palermo. Quindi è ovvio che, da questo punto di vista, devo ritenere che un ipotetico termovalorizzatore deve andare a Palermo, praticamente a Bellolampo. E’ chiaro che c’è tutto un percorso da andare a fare. C’è da mettersi d’accordo con l’autorità d’ambito, ovvero la SRR di competenza“.
Girolamo Caruso giustifica la previsione inoltre con la mancanza di strutture. Fatto che ha chiaramente pregiudicato un danno all’intero territorio. “Bisogna considerare la mancanza di strutture. Penso che la mia idea dovrebbe trovare condivisione anche da parte della SRR. Poi il futuro è imprevedibile. Certamente l’asse politico ci aiuta. Il punto di vista dello Stato, della Regione e della Giunta del Comune di Palermo, ci dà una grande opportunità“. Una proposta che, secondo quanto afferma l’Amministratore Unico di Rap, trova condivisione anche con i sindacati. “Con le organizzazioni sindacali ci vediamo con continuità. Loro sanno di questa iniziativa e sono d’accordo. Sarebbe un importante potenziamento del patrimonio strutturale dell’azienda. Al di là di ciò, ancora non c’è un protocollo e una firma. Stiamo parlando di una bozza“.
La polemica fra Lagalla e le opposizioni
Un discorso, quello sul piano di gestione dei rifiuti, che si sposa inevitabilmente su uno dei temi centrali della campagna elettorale appena conclusa. Argomento sul qual si è soffermato anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, durante il suo intervento in aula sugli obiettivi programmatici della nuova Amministrazione Comunale. Un contesto nel quale il primo cittadino ‘ha perso’ la compostezza che lo ha contraddistinto per tutto il suo discorso in Consiglio Comunale, attaccando le opposizioni.
“Sono piovute critiche per una direttiva pubblicata da Rap e relativa ai termovalorizzatori – ha dichiarato Roberto Lagalla nella seduta del 28 settembre -. Mi comunica l’azienda di avere fatto un’informativa ai sindacati sul tema in questione. E’ chiaro che la decisione sul piano industriale è una decisione operativa e, in ogni caso, c’è un passaggio da assolvere con la SRR. Sui termovalorizzatori, ai quali non sono personalmente contrario, è chiaro che si sta parlando di una competenza che non spetta a noi. Come tutti sanno è di competenza nazionale o di competenza comune con la Regione. Quindi è chiaro che chi ha abbaiato prima del tempo non conosca i passaggi“.
Una dichiarazione a cui ha replicato, a stretto giro di posta, il capogruppo del M5S a Sala delle Lapidi Antonino Randazzo. “La maschera è caduta. L‘Amministrazione Lagalla vuole il termovalorizzatore sopra le teste dei cittadini palermitani a Bellolampo. L’indicazione emerge dal nuovo Piano Industriale Rap. Per di più non soltanto a servizio del Comune di Palermo ma di mezza Sicilia. Tutto questo è sconcertante – prosegue Randazzo -. Un mega bruciatore di rifiuti; un sistema vecchio e superato mentre in tutta Europa questi impianti chiudono a favore di impianti di recupero materia e promuovendo iniziativa di economia circolare. Noi ribadiamo il nostro “no” agli inceneritori ma il nostro “si” ad impianti di recupero materia. Un’altra gestione dei rifiuti è non solo possibile ma necessaria per i nostri figli”.
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