Un internet point nel centro di Termini Imerese è stato chiuso per 30 giorni dalla polizia di Stato. Nel corso di un controllo insieme al personale dell’agenzia delle dogane è emerso che il titolare aveva due computer. Da qui si potevano effettuare scommesse non regolari.
I provvedimenti
Al titolare sono state elevate multe da 10 mila euro e i due apparecchi sequestrati. L’esecuzione dell’ordinanza di chiusura per 30 giorni decisa per il mancato pagamento, da parte del titolare dell’esercizio commerciale, delle sanzioni che gli erano state comminate nel corso del controllo.
La recente operazione nell’Agrigentino
I centri scommesse abusivi un po’ in tutta la Sicilia continuano a proliferare e ne sono testimonianza le tante operazioni delle forze dell’ordine. Nello scorso ottobre furono scoperte nell’Agrigentino scommesse on line illegali all’interno di un’associazione sportiva. Scattarono maxi sanzioni e sequestri. L’operazione portata avanti dai funzionari dell’agenzia delle dogane e dei monopoli di Palermo e dalla sezione operativa di Agrigento. Insieme effettuarono una verifica all’interno della sede di un’associazione sportiva dilettantistica di Ravanusa. All’interno trovarono un cliente intento ad effettuare scommesse di gioco via internet tramite un personal computer. Ovviamente procedura in violazione alla normativa di settore dei giochi online che prevede il divieto di raccogliere scommesse in questo tipo di attività. Per tutte le apparecchiature scattò il sequestro e vi fu l’applicazione di sanzioni amministrative per oltre 65 mila euro.
Le scommesse clandestine a Palermo
Nel marzo scorso ci fu l’ennesima operazione contro i centri scommesse illegali che spesso sono mascherati da fittizi internet point. In realtà queste attività a Palermo facevano solo da paravento a quello che realmente si organizzava. Vale a dire delle scommesse clandestine per eventi sportivi. Un vecchio trucchetto che viene da tempo messo in campo dai gestori sperando che l’apparente attività possa reggere. Ma anche in quell’occasione per un centro elaborazione dati e per un bar il sistema non ha funzionato e i titolari sono stati smascherati. Agenzia dogane e finanza hanno denunciato i due gestori all’autorità giudiziaria. Nel contesto di questa operazione sequestrato un personal computer. Elevate infine sanzioni amministrative pecuniarie per 95 mila euro.
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