I carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un provvedimento cautelare agli arresti domiciliari, emesso dal Gip di Palermo, su richiesta della Dda nei confronti di Nicolò Salto, 69 anni, esponente della famiglia di Borgetto che nel 2008 scampò ad un agguato.
Salto è accusato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e per l’aver commesso il fatto durante la sorveglianza speciale. Le indagini condotte dal nucleo investigativo di Monreale, sul mandamento mafioso di Partinico, con particolare riferimento alla famiglia di Borgetto avrebbero fatto luce su una tentata estorsione ai danni di un’attività commerciale locale nel commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico.
Il titolare ha presentato denuncia. Nicolò Salto, ritenuto uomo di spicco del mandamento mafioso di Partinico e reggente della famiglia di Borgetto, non volendo pagare la cauzione per l’installazione di una bombola di gas presso la propria abitazione, avrebbe intimidito un giovane dipendente della ditta.
L’impiegato avrebbe dovuto riferire al suo titolare messaggi che richiamavano la “messa a posto” mafiosa. Secondo i militari la denuncia ha bloccato possibili future richieste estorsive nel territorio di Borgetto.
Ad inizio anno arrestato un uomo nel Trapanese per estorsione nei confronti della sorella. Sotto continue minacce ha costretto al vittima ha consegnarli migliaia di euro prima che questa si ribellasse e raccontasse tutto ai carabinieri. Ha vissuto momenti davvero di paura, impaurita dalla possibilità che gli fossero incendiate la casa e la macchina. Arrestato per ben due volte nel giro di pochissimo tempo per lo stesso motivo un pregiudicato di 43 anni per il reato di estorsione.
Ad operare i carabinieri della stazione di Petrosino, coordinati dalla Procura della Repubblica di Marsala. L’arresto scaturisce da un’accurata indagine intrapresa dai militari dell’Arma in seguito alla denuncia della sorella dell’uomo. La donna in pochissimi mesi costretta dall’indagato a continue consegne di denaro per una somma complessiva di circa 4 mila euro. Le richieste estorsive erano accompagnate da continue minacce di incendio della casa o della macchina. Proprio per questo la vittima ha deciso di denunciare tutto al comandante della stazione che ha predisposto una serie di attività investigative. Nel corso delle indagini documentate le illecite e pericolose condotte del 43enne.