Ha tentato di salvare il patrimonio personale in vista della condanna per danno erariale stabilita dalla Corte dei Conti sugli extra budget della Formazione. Carmelo Incardona, ex assessore regionale ha tentato di passare il patrimonio alla moglie adottando un regime di separazione dei beni e alcune donazione tramite atti notarili.
La sezione di appello della Corte dei Conti, presieduta da Giovanni Coppola, ha ribaltato il giudizio di primo grado e ha accolto la richiesta di revocatoria della Procura regionale guidata da Gianluca Albo. Gli atti notarli non sono più efficaci e i beni possono diventare aggredibili.
Incardona era stato condannato a risarcire un danno di poco inferiore agli 800 mila euro dopo che, l’anno scorso, anche la Cassazione dichiarò inammissibili i motivi di censura, suoi e di altri politici e burocratici, fra cui l’ex segretario generale Patrizia Monterosso e l’ex assessore Luigi Gentile.
Come si legge nella sentenza nell’estate del 2012 Incardona cambiò regime, passando dalla comunione alla separazione dei beni con la moglie, alla quale donò dei terreni e un immobile, e verso una cifra in contanti di 442 mila euro per acquistare una casa.
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