“Nella sesta sezione del carcere Ucciardone di Palermo, un detenuto si è barricato all’interno della propria cella e ha dato fuoco alle suppellettili”. È quanto afferma Peppe Zabatino vicesegretario regionale Cnpp (coordinamento nazionale polizia penitenziaria). Le fiamme sono state subito domate dagli agenti di polizia penitenziaria che hanno salvato il detenuto che ha appiccato il rogo e ha cercato di aggredire il personale intervenuto.

“Momenti concitati”

“Sono stati momenti concitati – continua il vicesegretario regionale Cnpp – poiché il fumo si è propagato all’interno di tutti i piani ed è stato necessario per alcune ore il trasferimento dei detenuti in locali areati. Durante le fasi di salvataggio del detenuto, tre agenti sono rimasti intossicati e sono stati trasportati in ospedale dai sanitari del 118. Sono stati dimessi con 10 giorni di prognosi. Nell’esprimere solidarietà al personale intervenuto unitamente agli auguri di pronta guarigione, il Cnpp evidenzia la straordinaria professionalità del personale di polizia intervenuto, gli eventi critici, le aggressioni ed il malessere lavorativo oramai sono fuori controllo”.

Ennesima aggressione ad agente pochi giorni prima

Nei giorni scorsi, un altro agente della polizia penitenziaria è stata aggredito al carcere “maresciallo Di Bona”, l’ex Ucciardone di Palermo. L’aggressione è avvenuta per futili motivi, denuncia il sindacato Fsa Cnpp. L’agente è stato soccorso e portato in ospedale con la sospetta frattura alla mano.

“Ora basta dopo la violenta aggressione di ieri al carcere Pagliarelli – commentò il sindacato –. Da troppo tempo stiamo assistendo a questi situazioni aberranti. La polizia penitenziaria è quotidianamente esposta a compromettenti rischi per la propria incolumità psicofisica. Servono azioni immediate, risoluzioni idonee a garantire condizioni sicure di lavoro”. Il poliziotto è stato operato d’urgenza con per l’asportazione della milza, lesioni cerebrali e alla colonna vertebrale. L’aggressore identificato in un detenuto di alta sicurezza ristretto nel reparto nord del carcere palermitano.

“Sovraffollamento della popolazione detenuta – aggiungono dal sindacato – con presenza interessante di soggetti psichiatrici, carenza organica di poliziotti penitenziari e strutture obsolete. Sono, ormai, una preoccupante punta d’iceberg. Pretendiamo risposte autorevoli all’altezza delle nostre rivendicazioni”.

Articoli correlati