Verrà presentato il prossimo giovedì 27 aprile nella prestigiosa cornice di Palazzo Petyx, “Tende rosse”, il giallo d’esordio di Angelo Agnello, noto ingegnere palermitano, ambientato in uno storico mercato del capoluogo siciliano. Madrina del secondo romanzo della collana giallonero, edito da Bonfirraro, sarà Eleonora Lombardo, giornalista de La Repubblica e critico letterario, che interverrà all’incontro insieme all’autore, all’editore Salvo Bonfirraro e Giuseppe Leo della Banca Popolare S. Angelo.

Debutta, dunque, proprio nella città in cui è stato concepito, il romanzo da più voci definito come un piccolo capolavoro del mistery formato siciliano e che dispiega le sue “tende rosse” su una splendida Palermo, ancora una volta, palcoscenico di un giallo fitto di suspense e di misteri indicibili.

Alla morte misteriosa di un lavoratore, infatti, Giovanni, giovane protagonista della storia che vive quotidianamente il mercato, si impegnerà a collaborare con le indagini, incurante delle conseguenze, spezzando così l’atmosfera omertosa e ribellandosi alla cultura mafiosa di cui il mercato è intriso. L’incontro, poi, con Valeria, ragazza cieca ma che saprà vedere “oltre”, gli cambierà la vita e i due inizieranno un’intensa e travagliata storia d’amore. Insieme, affiancati da un amico libraio, indagheranno autonomamente sui misteri di un losco traffico della malavita, scoprendo, tra un colpo di scena e l’altro, che “l’inferno” può davvero esistere.

È proprio dalla voce del suo autore che apprendiamo i tratti salienti di una narrazione che sembra essere l’esplicitazione letteraria del celebre quadro di Guttuso: la penna dello scrittore si ferma, infatti, sui tendoni che ogni mattina si dispiegano al sole caldo di Sicilia, custodendo odori, colori e sapori che si alternano e vivificano tra le storiche bancarelle, non molto dissimili da quelle orientali.

Ingegnere Agnello, cosa l’ha ispirata nel suo racconto?
«Era da molto tempo che custodivo la voglia di raccontare la mia Città, anche in alcuni aspetti forse poco noti come la Palermo sotterranea e quella zona grigia dove la vita di ogni giorno può venire a contatto con la criminalità organizzata».

Perché la scelta di un giallo per raccontare Palermo?
«Da più parti ormai si dice che il giallo sia la forma narrativa preferenziale per spiegare la complessità del reale, soprattutto in una terra contraddittoria, bellissima e terribile, come la Sicilia. Figuriamoci, dunque, come avrei potuto raccontare Palermo, con i suoi misteri irrisolti, la complessità della sua storia, la presenza innegabile di una mafia che adesso si è evoluta… tutto ciò crea tensione emotiva e attira inevitabilmente l’attenzione del lettore».

E allora con che stato d’animo ha raccontato la sua città?
«Come la maggior parte dei suoi cittadini: diviso tra un viscerale amore e il rigetto per quello che rende difficile viverla».

Quanto c’è di suo nel personaggio di Giovanni?
«Credo che nei personaggi che si creano ci sia quasi sempre parte di chi scrive, anche se ciò avviene a volte inconsapevolmente. In particolar modo in Giovanni forse vedo una certa tenacia nel raggiungere obiettivi che mi dicono di avere e di sicuro un costante travaglio nel rapporto con i misteri della religione».

E allora chi è Angelo Agnello?
«Vivo per il lavoro e la famiglia e per essi ho ambizioni e sono disposto a tutto, non ho le stesse sensazioni per la vita sociale. E ciò si denota anche dalla mia assenza dai social».

Com’è raccontata la mafia nel suo libro?
«Ho pensato a una nebbia che avvolge la città e crea un mondo indistinto dove il coinvolgimento è sempre possibile, per chiunque».

Il libro è disponibile in tutte librerie delle catene Mondadori, Feltrinelli e Ubik, nelle migliori librerie indipendenti e in tutti gli store online, Ibs.it, Mondadori.it, Feltrinelli.it.