“Controllo del territorio con sensori e telecamere ottiche e termiche, convenzioni con i vigili del fuoco e con la protezione civile per disporre di squadre dedicate nelle giornate di particolare calore e di rischio incendi. Per la prima volta abbiamo un piano preventivo che nasce anche dall’esperienza degli ultimi due anni”. Lo ha detto stamani il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla presentando, al comando dei vigili urbani di via Ugo La Malfa, il piano di prevenzione antincendio.
Attenzione alla discarica di Bellolampo e Montepellegrino
“Particolare attenzione sarà riservata al controllo della discarica di Bellolampo, affidata alla Rap, e del Montepellegrino – ha aggiunto Lagalla – l’anno scorso, la città ha subito danni significativi. Stiamo lavorando con la Regione per garantire gli indennizzi e per il rientro delle persone che hanno dovuto lasciare le abitazioni danneggiate dalle fiamme. Abbiamo aggiornato anche il piano di Protezione civile. Nelle giornate di calore, alcune aree, come il parco della Favorita, potranno essere interdette”.
A finanziare il piano antincendi è stata anche la Fondazione Sicilia presieduta da Maricetta Di Natale. Alla presentazione del piano erano presenti il prefetto Massimo Mariani, l’assessore alla Polizia municipale Dario Falzone e il comandante dei vigili urbani Angelo Colucciello. “Il 95 per cento degli incendi è doloso – ha spiegato Colucciello – con il sistema delle telecamere speriamo di individuare anche i colpevoli dei roghi”.
Nessun allarme diossina in città dopo l’incendio a Bellolampo
Nessun allarme diossina questa volta dopo l’incendio nella discarica di Bellolampo dello scorso 18 giugno. I dati registrati dall’Arpa Sicilia dopo i campionamenti sia a ridosso dell’impianto che in zone più distanti hanno dato valori molto bassi di presenza di diossina e furani nell’aria.
Se è pericoloso quando il livello supera i 300 fg per metro cubo i dati sono rimasti abbondantemente sotto: in una postazione il livello è 23 in un secondo 44. Ben altri valori erano stati registrati nell’incendio del 24 luglio dello scorso anno. Allora le centraline aveva registrato una concentrazione di diossine pari a a 939 TE fg/m3.
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