Un riconoscimento per l’impegno civile e la sensibilità artistica. Cristian Giocaliero e Francesco La Rosa, studenti dell’Istituto Alessandro Volta di Palermo, hanno vinto il primo premio al concorso “Racconti di Teatro” del Teatro Libero di Palermo con un toccante podcast dedicato alla Shoah. Il lavoro, che coniuga la passione per il teatro con una profonda riflessione storica, è valso ai due giovani il plauso della giuria e l’ammirazione della comunità scolastica.
La premiazione alla Sala Teatro di Piazza Marina
La cerimonia di premiazione si è tenuta il 23 settemmbre presso la prestigiosa cornice della Sala Teatro di Piazza Marina a Palermo. L’evento, che ha visto la partecipazione di autorità scolastiche e personalità del mondo teatrale, è stata anche l’occasione per inaugurare la 57esima Stagione di Teatro per le Scuole del Teatro Libero.
Un podcast innovativo che racconta la Shoah
“I nostri alunni – dicono dalla scuola palermitana – ricevono il primo premio al Teatro Libero! Grazie all’ottimo lavoro svolto in sinergia dalle prof Cottone, Turco, Vella e Busalacchi, per la realizzazione di un podcast”. Il podcast, realizzato con originalità e competenza tecnica, offre una recensione dello spettacolo teatrale “La merce più preziosa” di Grumberg, incentrato sulla tragedia della Shoah. Francesco, con la scelta innovativa del podcast su Spotify, ha saputo raggiungere un pubblico vasto e trasmettere un messaggio di grande impatto emotivo.
Un plauso alla sensibilità dei giovani studenti
“Dalle parole di Francesco si evince una buona capacità critica e un’accesa sensibilità verso i temi sociali del nostro tempo”, ha commentato la giuria, sottolineando l’importanza di ricordare l’Olocausto in un’epoca che tende all’oblio. Un plauso è giunto anche dalla scuola, orgogliosa dei suoi studenti e del loro impegno nel portare avanti la memoria storica attraverso l’arte.
La recensione dello spettacolo “La merce più preziosa”
Nel podcast, i due studenti offrono una toccante analisi dello spettacolo di Grumberg, evidenziandone la capacità di parlare a un pubblico di ogni età. La drammaturgia, intrisa di un tragicomico grottesco, mette a nudo i sentimenti umani di fronte all’orrore della Shoah, offrendo una riflessione profonda e universale sul bene e il male.
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