- “Bentrovati”, è questo il titolo dello spettacolo di Ernesto Maria Ponte e Salvo Rinaudo in scena al Teatro Jolly
- Monologhi divertenti, canzoni e l’immancabile satira di costume
- Sul palcoscenico anche i bravissimi Clelia Cucco e Roberto Spicuzza
Dall’8 al 31 ottobre al Teatro Jolly di Palermo va in scena “Bentrovati”, un percorso nel mondo creativo di Ernesto Maria Ponte e Salvo Rinaudo.
Monologhi divertenti e canzoni
A intrattenere il pubblico ci saranno monologhi divertenti e canzoni tratte dalla tradizione swing e cantautorale tanto cara al comico siciliano. Ma non solo.
La satira di costume
A dettare il ritmo dello spettacolo la satira di costume, che racconta la vita quotidiana di ognuno di noi, entrando nello specifico delle relazioni interpersonali e di coppia con una visione umoristica del mondo.
In scena Clelia Cucco e Roberto Spicuzza, spazio anche alla musica
Con lui in scena come sempre Clelia Cucco e Roberto Spicuzza.
A fare da accompagnamento musicale un quartetto di tutto rispetto. Sebastiano Alioto alla batteria, Toni Greco alla chitarra, Pietro Zarcone al basso e Aldo Oliveri alla tromba.
Il Teatro Jolly si trova in via Domenico Costantino 54/56.
Intanto Ernesto Maria Ponte ‘vola a Honolulu’
Tanto teatro ma anche televisione. Come vi abbiamo raccontato qualche giorno fa, il grande pubblico ha potuto apprezzare Ernesto Maria Ponte, artista davvero poliedrico, anche ad “Honolulu”, il nuovo programma comico in onda su Mediaset. In occasione della prima puntata, Ponte ha dichiarato a BlogSicilia: “Ho trovato un gruppo di lavoro straordinario, costituito da bella gente e bravi artisti. Secondo me questo programma ha tutti gli ingredienti per lasciare il segno, con un cast di seri professionisti della televisione e della comicità nazionale. E poi, aspetto non meno importante, tutta l’Italia è rappresentata: c’è una bella mescolanza di varie armonie e musicalità anche dialettali differenti”.
E ancora: “La tv spesso è fatta di tempi velocissimi, tormentoni e frasi fatte, questo programma darà molta importanza alla parola e al monologo, è come se riprendesse i vecchi ritmi della televisione del passato, con tempi un po’ più lunghi ed un rapporto anche differente con il pubblico”.
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