in arretrato di 3 mesi di stipendio

Teatro Biondo, non basta più il contratto di solidarietà

“I lavoratori del Teatro Biondo già da quasi due anni hanno avuto lo stipendi decurtato del 40 per cento e sono in arretrato di 3 mensilità. Questa è una condizione insostenibile per gli stessi lavoratori che hanno contribuito fattivamente a risanare e rilanciare il teatro”.

A dichiararlo è il segretario dell’Slc Cgil Maurizio Rosso, al termine della riunione che si è svolta oggi a palazzo delle Aquile tra il sindaco, le organizzazioni sindacali e la direzione del Teatro Biondo in cui sono state affrontate le problematiche del teatro.

“Siamo convinti – aggiunge Rosso – che sia opportuna una discussione immediata su alcuni punti: una riorganizzazione del lavoro attraverso una rimodulazione del contratto di secondo livello, che è stato decurtato in modo scellerato unilateralmente. Secondo: una rimodulazione dei modelli produttivi, la ricerca di soci privati, la collaborazioni con gli altri teatri e l’uso di strumenti tecnologici. E altro punto fondamentale – puntualizza Rosso – che le istituzioni politiche tengano fede agli impegni presi con il teatro. Crediamo sia fondamentale recuperare la quota della Provincia, e che le risorse dei soci siano erogate nei tempi giusti, perché questo è l’elemento fondamentale della costruzione del debito del teatro. A oggi il bilancio del teatro, con le somme erogate, sarebbe in pareggio”.

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L’Slc Cgil farà partire una richiesta di incontro al presidente della Regione, all’assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo, al Comune di Palermo e al management del teatro per chiedere l’erogazione degli stipendi stipendi arretrati ai lavoratori del Teatro Biondo.

“Sin da oggi l’Slc è pronta ad aprire un dialogo – aggiunge il segretario Maurizio Rosso – Auspichiamo un accordo immediato per pianificare i prossimi tre anni e costruire una produzione culturale che abbi un fotte riscontro in un città metropolitana come Palermo. Questo sindacato rimane disponibile sin da oggi ad aprire una discussione no stop sui nuovi modelli produttivi ma sottolineando con forza che i lavoratori di questo teatro sono un valore aggiunto e un bacino di enorme professionalità. Inoltre siamo convinti che per rimodulare e ridiscutere i sistemi organizzativi e produttivi del teatro sia necessario programmare anche periodi formativi del personale con l’accesso ai fondi di formazioni, per agevolare l’uso delle nuove tecnologie”.

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