Pioggia di polemiche sul piano di riequilibrio. La manovra lacrime e sangue approvata dal Consiglio Comunale di Palermo peserà sulla città e sui palermitani per i prossimi vent’anni. Quattro future consiliature e forse due generazioni vincolate alle regole del documento redatto da Leoluca Orlando e dalla sua Giunta, che deve ovviamente ricevere la benedizione dal Governo nazionale e della Corte dei Conti.
Una pioggia di aumenti che, già nell’immediato, infliggerà un grosso salasso alle tasche dei palermitani. Irpef raddoppiata, tariffari aumentati, previsioni d’incrementare il numero di multe inflitte e la capacità di riscossione dei crediti. Insomma, come previsto, a pagare il conto decisamente salato degli sprechi degli ultimi decenni saranno i cittadini.
Raddoppio Irpef
Il primo capitolo di spesa maggiorato per importanza e quantità è quello relativo all’addizionale Irpef. Una botta per i contribuenti del capoluogo siciliano da 548 milioni di euro in vent’anni. Gli aumenti principali riguarderanno il biennio 2022-23. Secondo quanto previsto dal documento contabile messo in campo dall’Amministrazione, è previsto un aumento di coefficiente dell’1,56 per il 2022 e dell’1,73 per il 2023. Tradotto: 49 milioni di euro di aumenti nel 2022 e 59 milioni di euro per il 2023. Una vera mazzata per un tessuto economico già gravato da una crisi pluriennale e dagli effetti negativi dettati dalla restrizioni della pandemia.
Aumento della percentuale di riscossione
Punto focale della manovra riguarda l’aumento della percentuale di riscossione dei crediti del Comune di Palermo. Il tutto si trasformerà in una pressione fiscale in crescita anche sugli arretrati a gravare sui palermitani.
Attualmente, l’Amministrazione Comunale riesce a recuperare circa il 40-45% delle somme vantate verso i privati. Una condizione che ha creato un sovraccreditamento delle finanze di Palazzo delle Aquile, con relativo aumento degli accantonamenti nel fondo dei crediti di dubbia esigibilità. In pratica il Comune vanta crediti sulla carta che non incassa
L’obiettivo della Giunta Orlando è quindi elevare la percentuale di incassi. Ma è il dato a lasciare alcuni dubbi. Il Comune punta infatti ad alzare la percentuale al 75-78%, molto di più del 59% della media nazionale.
Questione multe
Altro tema caldo per i palermitani è quello delle multe. Crediti futuribili per le casse di Palazzo delle Aquile ma che, in caso di concretizzazione, graveranno nella vita quotidiana dei cittadini. Di fatto il Comune “spende” soldi che non ha prevedendo di prenderli da multe che deve ancora elevare. La conseguenza è facilmente immaginabile nei prossimi mesi ed anni.
All’interno del piano di riequilibrio, gli uffici hanno evidenziato “l’incidenza positiva dell’avvio, dal 13/09/2021, dei controlli sugli accessi abusivi in ZTL. Questo a seguito dell’implementazione del numero di telecamere (da 5 a 31) poste su tutti gli accessi del perimetro. Dal monitoraggio settimanale si è registrato un notevole incremento delle violazioni rilevate rispetto a quelle elevate fino al 30 agosto, passando da una media di 750 ad oltre 4500″.
Una strada sulla quale continuerà a lavorare il comandante dei vigili urbani Vincenzo Messina che, durante il dibattito sul piano di riequilibrio in Consiglio Comunale, ha annunciato di voler potenziare la flotta della strumentazione a disposizione del capoluogo siciliano. Un potenziamento che potrebbe permettere di recuperare al Comune di Palermo 23,5 milioni in più nel 2022 e ulteriori 5,9 milioni in più nel 2023. Si parla sempre di multe. Effetto che dovrebbe andare ad assestarsi dagli anni successivi.
Aumenti tariffari dei servizi a domanda individuale
Incrementi generalizzati e che riguarderanno la maggior parte dei servizi a domanda individuale ovvero quei servizi che eroga il comune su richiesta dei cittadini. Si va dai servizi cimiteriali agli asili, dagli impianti sportivi ai mercati. Aumenti che permetteranno di recuperare 190.000 euro dagli asili nido; 385.000 euro dagli impianti sportivi; 540.000 euro dalle mense scolastiche; 350.000 euro dal mercato ittico; 395.000 euro dal mercato ortofrutticolo; 372.000 euro dai musei; 2,8 milioni di euro dai servizi cimiteriali. Salasso a cui si aggiungerà il 36% del tasso di copertura e che porterà il complessivo ammontare degli aumenti a 7,6 milioni di euro.
Altro tema caldo riguarda l’aumento della tassa di soggiorno. Un’azione che, nelle previsioni dell’Amministrazione Comunale, “dovrebbe consentire di ottenere maggiori entrate, a regime (anno 2024) per € 1.125.517,50 su base annua”.
Cessione Gesap
Scongiurato il dimezzamento delle Circoscrizioni, grazie ad un emendamento votato in aula, rimane però inserita nel piano di riequilibrio la cessione delle quote di minoranza di Gesap. La partecipata del Comune di Palermo che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino è un gioiello di famiglia, che potrebbe ricevere un ulteriore incremento di valore dal processo di implementazione delle strutture da parte della Regione.
Ma l’Amministrazione ha deciso di fare una valutazione prudenziale, stimando il valore delle quote societario in base al patrimonio netto. Una quota valutata 22 milioni di euro e che dovrebbe essere sul mercato a partire dal 2025. Dopo le barricate effettuate per scongiurare la privatizzazione di Gesap, il Comune di fatto apre la strada ad una nuova fase della gestione dell’aeroporto del capoluogo siciliano.
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