Spese di funzionamento aumentate, pagamenti alle azienda partecipate (ex municipalizzate) in eterno ritardo, bassa capacità di riscossione delle tasse comunali e un documento unico di programmazione che non affronta minimamente le esigenze della città.
Cgil Cisl e Uil attaccano il Comune di Palermo e la gestione del sindaco Roberto Lagalla a due anni dal suo insediamento. Nonostante la soluzione del problema del Cimitero e l’avvio del piano per il rifacimento di marciapiedi e strade che comincia a far intravedere qualche passo avanti i sindacati confederali parlano di immobilismo della giunta comunale e dell’attività del Consiglio.
La protesta dei sindacati parte dal mancato accoglimento della richiesta di incontro avanzata unitariamente dalle tre sigle che vogliono un confronto proprio sul futuro di Palermo e non si accontentano dei confronti e dei tavoli sulle singole materie che vanno da Amat a Rap, dai contratti dei dipendenti comunali alla stabilizzazione dei precari passando per mille altre vertenze aperte.
Per denunciare l’assenza di un confronto i sindacati hanno convocato una conferenza stampa davanti al Palazzo comunale sotto il solleone delle ore 15. In questa occasione hanno presentato un documento in tre cartelle nel quale denuncia “L’assenza di visione di insieme sul futuro della città a partire proprio dai servizi complessivi per i cittadini” e chiedono “un tavolo tecnico che, partendo dalla rinegoziazione del piano di riequilibrio, aiuti a costruire e ripensare, il futuro delle partecipate mantenendole saldamente in mano pubblica”.
Di fatto i sindacati temono che a fronte di questa situazione si ricorra alla privatizzazione, vista dalle parti sociali come una jattura.
E non bastano i punti positivi che, oltre a cimitero e piano strade, vengono individuati della diminuzione del fondo spese legali e contenzioso e nell’aumento delle ore a favore dei dipendenti del comune inquadrati in categoria C. “Nonostante ciò non possiamo non evidenziare come sia indispensabile dare risposte equivalenti ai lavoratori inquadrati nelle altre categorie ferme a 30 ore – scrivono nel loro documento – sempre nell’ottica del rafforzamento della macchina pubblica e a favore dei bisogni dei cittadini”.
Alla fine della conferenza stampa le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato l’autoconvocazione in assemblea per lunedì 22 luglio sotto Palazzo Palagonia in via del IV Aprile.