“Questa è un’imposta che si è venuta a caricare nel corso del tempo. Si continua a dire tassa municipale ma in realtà, gravano su questa imposta tanti contributi compreso quello sui vigili del fuoco”. Lo dice l’ad di Gesap, Vito Riggio, a margine della presentazione del piano operativo di Ryanair a Palermo che prevede per l’estate oltre 600 rotte settimanali dallo scalo del capoluogo siciliano in tutta Europa suddivise in 41 rotte inclusa quella nuova verso Poznan.

Riggio, “Lo Stato deve riordinarla”

L’argomento caldo è quello dell’imposta sul turismo. Riggio, ex presidente di Enac (l’Ente nazionale per l’aviazione civile), sottolinea: “Credo che uno Stato serio debba riordinarla questa tassa nel senso di ridurla per lo meno. Perché è diventata una sorta di bancomat sul biglietto aereo. Come penso che uno stato serio dovrebbe limitare agli aeroporti di concedere sconti. Siamo arrivati a sconti che superano il 50%. Basterebbe dire non più il 30%. Capisco che questa cosa non faccia piacere a Ryanair ma il problema vero è che tutti gli aeroporti, in particolare quelli piccoli, sono di fatto in mano ad un unico soggetto che ha gli aerei ed ha la capacità di organizzare il traffico. Se la tassa diminuisse mi aspetterei anche una riduzione, ovviamente, del costo del biglietto. E soprattutto una intensificazione dei rapporti: loro promettono 3 milioni di passeggeri per la Sicilia bene”.

“Inaccettabile che Friuli faccia per conto suo”

Riggio prosegue: “Quello che è inaccettabile è questa idea del Friuli Venezia Giulia che ognuno fa per conto suo. Non può essere. Anche perché il Friuli Venezia Giulia ha un peso molto modesto e già la Sicilia con i suoi quasi 20 milioni di passeggeri costa, evidentemente, molto di più. Già lo Stato dovrebbe rivedere, per esempio, il contributo per i vigili del fuoco di 1.5 euro che non ha nessun senso. Dovrebbe essere il ministero dell’Interno a finanziare. Ricordo che Giuliano Amato mi telefonò dicendomi di essere in difficoltà perché non aveva i soldi per fare il contratto metto un 1.5 euro sul biglietto. Una revisione ha un senso, riguarda tutte le compagnie, dovrebbe essere seguita da forti incrementi e soprattutto da abbassamenti di prezzo”.

“Intervenire in modo strutturale”

“Considerate che qui abbiamo l’insularità, ovviamente non entro nel merito delle scelte che ha fatto la Regione Siciliana, però invece di dare il bonus a tutti, forse si potrebbe intervenire in modo strutturale perché questo provocherebbe un incremento di traffico. Tenete conto che la Sicilia con tutti gli sforzi che abbiamo fatto è ancora sotto i 20 milioni e dovrebbe averne 40 milioni di passeggeri. Ed avere infrastrutture adeguate ad una crescita turistica. Sono competenze della Regione che ha ritenuto di dare un contributo anche ai biglietti sotto i 50 euro che avrà un peso anche amministrativo e contabile formidabile. Speriamo facciano presto perché sennò trasformeranno quella che voleva essere un’azione in favore dei cittadini in un grande malcontento perché la gente non avranno i soldi in tempo e non potrà che arrabbiarsi”.

“Lo Stato riveda la tassa ed eviti concorrenza tra Regioni”

Infine: “Il mio augurio è che a livello nazionale si riveda la tassa, la si riveda, la si raffreddi. Ovviamente questo conta perché con un Paese che ha un debito di 3mila miliardi non è facile fare interventi di riduzione delle tasse. Quello che è inaccettabile è che ognuno come il Friuli Venezia Giulia ci metta i soldi e riduca le tasse per sé. Diventa una sorta di concorrenza tra Regioni che accentua quel sapore inaccettabile che sta assumendo l’autonomia Differenziata che aumenta già differenze che sono già insopportabili”.

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