Interviene la politica siciliana per salvare il circuito della Targa Florio a Termini Imerese interessato dal progetto ferroviario della tratta Palermo-Catania-Messina.
Il gruppo del Pd all’Ars, primo firmatario il capogruppo Giuseppe Lupo, ha infatti presentato un’interrogazione all’assessore per i Beni culturali e l’Identità siciliana, Alberto Samonà, per sapere se lui e i suoi uffici siano a conoscenza del progetto Rfi per la realizzazione della tratta e del fatto che alcune infrastrutture accessorie interferiscano con lo storico circuito automobilistico della Targa Florio.
L’atto ispettivo chiede come l’assessorato “intenda far valere, già nella fase di Valutazione d’impatto ambientale, le prerogative della Regione Siciliana titolare del vincolo apposto sui tracciati della Targa Florio. Se non ritiene che con Rfi debba essere avviato un confronto per l’adozione di soluzioni progettuali che consentano la salvaguardia della integrità del tracciato e dei luoghi attraversati dalla corsa più antica al mondo”.
Figuccia, “Targa Florio non si tocca, Rfi cambi progetto”
Ma il tema del circuito della Targa Florio e delle tribune di Floriopoli è trasversale ed è caro a molti. Anche La Lega, con una nota del deputato regionale e coordinatore provinciale Vincenzo Figuccia interviene sulla vicenda per dire “No” al progetto.
Queste le parole di Figuccia: “Diciamo no senza se e senza ma all’idea che il circuito della targa Florio venga intaccato dal progetto Rfi per il raddoppio ferroviario”.
Che continua: “La rinomata Targa Florio, la gara automobilistica più antica al mondo, nata oltre un secolo fa, è un patrimonio di tutti che va tutelato da ogni forma di invasione ingiustificata sul patrimonio naturale, storico, sportivo, culturale e turistico che interessa quel comprensorio”.
A rischio Floriopoli
Figuccia prosegue: “Apprendiamo che a rischio ci sarebbe’ Floriopoli’, il complesso di tribune, box e paddock voluto da Vincenzo Florio per accogliere e fornire assistenza tecnica ai piloti e garantire migliore visibilità della gara. È comprensibile la preoccupazione dei sindaci dell’area madonita – conclude – ai quali va tutto il nostro sostegno e l’impegno che nei prossimi giorni possano essere sentiti in Commissione ambiente all’Ars i vertici di Rfi per fare chiarezza. La storia e il turismo della nostra terra non vanno mai sacrificati in nome di altri interessi e per questo siamo pronti a fare battaglia chiedendo una profonda revisione del progetto ferroviario”.
La polemica contro RFI dei giorni scorsi
“La notizia di nuove infrastrutture e di investimenti è sicuramente importante per una Regione come la Sicilia, ma questo non significa che si possa mettere a rischio la straordinaria bellezza e la storia del nostro territorio”, afferma il sindaco di Termini Imerese, Maria Terranova. “Insieme al sindaco di Cerda e a Città metropolitana, abbiamo incontrato il Commissario straordinario del Pnrr per le opere per il sud per consegnargli la nostra preoccupazione e proporre soluzioni alternative. I Ministeri non possono non tenere conto dei sindaci (e quindi dei cittadini) dei territori interessati. Il rischio è che pur di spendere soldi (del Pnrr) lo si faccia mettendo a rischio un patrimonio dal valore inestimabile. Chiaramente ci aspettiamo una forte e chiara presa di posizione anche e soprattutto da parte della Regione Siciliana”.
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