Si era infortunato durante le prove di efficienza operativa per entrare nel corpo dei vigili del fuoco. L’attrezzo ginnico non era in perfette condizioni e Gabriele Galizzi, palermitano, era finito al pronto soccorso. Era il 2018. Nonostante il mancato superamento della prova non fosse dipeso dal candidato ma dalla sbarra viscida la commissione lo ha escluso dal concorso.

Adesso i giudici del Tar Lazio a cui si era rivolto Galizzi, assistito dagli avvocati Giovanni Bellia e Girolamo Rubino, hanno accolto il ricorso. I giudici già a gennaio di quest’anno avevano sospeso il provvedimento di esclusione e disposto una nuova prova che era stata superata brillantemente.

Adesso nel merito hanno accolto il ricorso ritendendo illegittima la clausola di esclusione contenuta nel bando di concorso e rilevando che, a fronte dell’infortunio occorso a seguito dell’espletamento della prova pratica, il ministero dell’Interno avrebbe dovuto consentire Gulizzi la ripetizione della prova una volta superata la condizione di infortunio e ciò in ragione della natura eccezionale dello stesso, che non avrebbe potuto dimostrare l’inidoneità fisica del candidato, ma al più solo una temporanea inabilità.

Annullato il provvedimento di esclusione ii giudici hanno ordinato l’inserimento in graduatoria a pieno titolo, senza riserva, del candidato, il quale potrà dunque prendere servizio nel corpo dei vigili del fuoco.

Tar Palermo, annullato parte del regolamento della movida approvato dal Comune

I giudici del Tar Palermo, presieduti da Federica Cabrini, Antonino Scianna, Primo Referendario Fabrizio Giallombardo, Referendario, Estensore, hanno accolto i ricorsi e annullato parte del regolamento movida approvato dal consiglio comunale lo scorso 16 febbraio del 2024.

La contestazione dei ricorsi presentati

I ricorsi sono stati presentati dalla Sgs Giochi, assistita dagli avvocati Valentina Castellucci e Giorgio Troja e la Cdm Entertainement assistita dall’avvocato Luigi Raimondi. I ricorsi hanno contestato anche l’ordinanza sindacale 88 del 29 maggio 2024, che rideterminava gli orari di apertura delle sale giochi autorizzate e degli apparecchi da gioco con vincita in denaro, come disciplinato dagli articoli 86 e 110 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.

Cosa dice la sentenza

La sentenza del Tar ha evidenziato significative carenze procedurali e istruttorie del Comune, sottolineando l’insufficienza della documentazione prodotta per giustificare le limitazioni imposte. In particolare, è stato rilevato che la delibera del 1° settembre 2023, approvata dal commissario straordinario dell’Asp di Palermo e mirata alla prevenzione delle ludopatie, non è stata considerata al momento della stesura del regolamento, risultando successiva alla proposta.

Cosa dice il Tar

Il Tar ha anche sottolineato l’assenza di una motivazione adeguata per il diverso trattamento riservato alle sale bingo rispetto ad altre attività di gioco, nonostante l’importante problematica della ludopatia.

Il ruolo della giustizia amministrativa

“La sentenza del Tar Sicilia è un passo significativo verso una regolamentazione più equa e trasparente delle attività di intrattenimento a Palermo. Essa ribadisce l’importanza di basare le normative su un’analisi approfondita e documentata delle esigenze territoriali – dicono gli avvocati Castellucci, Troja e Raimondi – Con questa sentenza, il Tar Sicilia sottolinea il ruolo cruciale della giustizia amministrativa nel garantire il rispetto delle norme e dei diritti dei cittadini, promuovendo un dialogo costruttivo tra le istituzioni e la comunità per il bene comune di Palermo”.

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