Il Comune di Palermo nel 2021 gli aveva intimato di abbattere di un chiosco per la vendita di gelati in piazza a Pallavicino perché abusivo. L’attività è rimasta chiusa da allora e il commerciante Alessandro Giannone assistito dall’avvocato Domenico Pitruzzella ha chiesto l’annullamento del provvedimento. Come accertato nel corso del procedimento la struttura era stata realizzata nel 1955 e stava lì da allora e dunque prima dell’entrata in vigore della legge del 1967 e dunque non può essere considerato abusivo.
Il parere dei giudici
“Occorre verificare – dicono i giudici della terza sezione – se il manufatto de quo rientrasse o meno in un centro abitato, essendo questo un presupposto sufficiente per la sottoposizione al regime autorizzatorio in questione; in particolare, considerando che “il centro abitato va individuato nella situazione di fatto costituita dalla presenza di un aggregato di case continue e vicine, anche distante dal centro, ma suscettibile di espansione” mentre “l’esistenza di case sparse non integra la nozione di centro abitato”. Poiché dal provvedimento impugnato non si evince se Piazza Pallavicino, negli anni sessanta, potesse essere già considerata “centro abitato” in base ai criteri sopra indicati, il ricorso va accolto”. Da qui la decisione dei giudici della terza sezione presieduti da Guglielmo Passarelli Di Napoli che hanno accolto il ricorso e salvato il chiosco gelati che adesso potrà richiedere di nuovo la concessione.
Trovare una soluzione
“L’amministrazione comunale deve cercare di trovare una soluzione per regolarizzare le attività storiche della nostra città – dice Nunzio Reina vicepresidente vicario della Camera di Commercio di Palermo – In questo caso non si era davanti ad una situazione di abuso e quindi le richieste del commerciante potevano essere accolte senza arrivare ad un muro contro muro. Interverremo anche come Camera di Commercio in vicende come queste sostenendo sempre l’amministrazione davanti ai veri abusivi che ci sono nella nostra città”.
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