L’attesa è finalmente finita: salta il tappo di viale Regione Siciliana, a Palermo. L’area all’altezza di via Principe di Paternò era un cantiere da quasi due anni, a causa dei lavori di manutenzione sui canali Mortillaro e Passo di Rigano. Interventi che dovevano durare appena due mesi ma che si sono procrastinati fino ad oggi. Centottanta metri maledetti che hanno causati diversi disagi alla viabilità della città. Tanto da spingere qualcuno a ribattezzare la vicenda con la scritta “cantiere della vergogna“, apparsa qualche mese fa sui new jersey posti proprio all’altezza della chiusura stradale.
Salta il tappo di viale Regione Siciliana
Le procedure di riapertura del raccordo autostradale saranno avviate domani mattina intorno alle 8.00. Sull’area di cantiere saranno presenti il sindaco Roberto Lagalla e l’assessore ai Lavori Pubblici Totò Orlando. Un via libera alla circolazione reso possibile dal completamento dei lavori previsti da parte della Mondello Costruzioni, ditta subentrata nella fase due dei lavori, resasi necessaria a causa di un crollo nell’intersezione fra i canali Mortillaro e Passo di Rigano avvenuto nella prima fase. Dopo aver completato le opere sotterranee, la ditta ha proceduto alla posa della soletta e del relativo asfalto a copertura. In seguito al collaudo di rito, è stato possibile rilasciare il via libera alla riapertura.
Venti mesi di lavori al tappo di viale Regione
Seconda fase dei lavori che era iniziata appunto nel mese di febbraio, in seguito al bando indetto dalla Regione Siciliana per il consolidamento del canale Mortillaro e del Passo di Rigano. Interventi che, nelle previsioni degli uffici regionali, dovevano concludersi in quattro mesi. Poi però è arrivato un nuovo imprevisto, ovvero la difficoltà di reperimento dei materiali, da parte della ditta, in seguito al conflitto ucraino. Fatto che ha condizionato, negli scorsi mesi, altri cantieri in città, come quello del collettore fognario. Per viale Regione Siciliana quindi si prospettano, ancora una volta, tempi più lunghi del previsto.
A tal proposito, dal Comune avevano fatto sapere che “sul fronte dei lavori, l’azienda ha posto in essere i prefabbricati necessari. Rimangono da concludere gli interventi sul solaio. Dopodiche si procederà al collaudo meccanico dell’area e infine si potrà porre l’asfalto. Ultima operazione necessaria prima della riapertura. La ditta ha chiesto due mesi di proroga“. Termine poi confermato nella giornata di oggi e che, con tutta probabilità, si concluderà nella prima decade del mese di settembre.
I lavori dovevano durare due mesi
Un’area che, come ribadito anche dagli esponenti politici presenti oggi, ha arrecato diversi disagi ai cittadini palermitani e non solo. La seizione di viale Regione Siciliana in questione, lunga circa 180 metri, costituisce parte del raccordo autostradale tra A19 e A29, due dei principali assi autostradali dell’Isola. Tratto attraversato quindi da camion ed altri mezzi, in transito verso altre località della Sicilia.
La parola d’ordine che si prospettava all’inizio dei lavori era “celerità”. L’area nei pressi di via Principe di Paternò è un cantiere dal novembre 2020, ovvero da quando si dovevano eseguire dei lavori di consolidamento sull’area del canale Mortillaro. Interventi che dovevano durare appena due mesi. Poi le prime difficoltà: un crollo nell’area al di sotto del canale Mortillaro e del Passo di Rigano, proprio dove si stavano svolgendo i lavori.
Da lì la necessità di effettuare un nuovo ciclo di cantiere, con relativi rimpalli di competenza fra Comune e Regione. Risultato: tempi allungati e primo intervento concluso addirittura dopo un anno, a dicembre 2021. Poi arrivò lo stop, in attesa che il bando proposto dall’Autorità di Bacino potesse trovare conclusione, giungendo così ai giorni nostri.
I ritardi sul cantiere
Una fase due dei lavori iniziata con qualche settimana di ritardo rispetto al previsto. La deadline per iniziare gli interventi era stata fissata per fine gennaio. Termine di cui era convinto anche il deputato nazionale del Movimento 5 Stelle Adriano Varrica, che ha seguito da vicino le vicende legate al bando sul canale Mortillaro. “La gente vuole vedere l’impresa in cantiere per recuperare un po’ di fiducia e tirare un sospiro di sollievo. Sono convinto che questo possa accadere entro la fine del mese – dichiarava l’esponente pentastellato il 21 gennaio -. Continuerò a seguire e supportare le Amministrazioni coinvolte fino alla conclusione dei lavori”.
Dichiarazione seguita, a circa due settimane di distanza, da quella del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Il 4 febbraio, il governatore dichiarava: “I lavori su Viale Regione Siciliana stanno finalmente per partire. Entro la prossima settimana dovrebbero iniziare“. Ma, anche in questo caso, il termine temporale fissato non ha avuto riscontro. Interventi partiti invece a fine febbraio, con l’auspicio che si potessero concludere entro i limiti previsti. Un’attesa ormai vicino alla fine, con il completamento della posa dell’asfalto e l’eliminazione di parte delle barriere.
Le difficoltà alla viabilità su viale Regione Siciliana
Difficoltà, quelle causate dal cantiere di viale Regione Siciliana, che si sono ripercosse in questi mesi sul fronte della viabilità. Materia in cui il capoluogo siciliano è stato più volte “rimandato a settembre”, a causa delle lunghe code che si generano fra le strade della città. L’area del raccordo autostradale purtroppo non ha fatto eccezione. L’imbuto che si genera tra piazzale Giotto e via Principe di Paternò genera una coda di auto che, nelle ore di punta, diventa lunga anche diverse centinaia di metri. Un problema a cui la vecchia amministrazione non è mai riuscita a trovare una soluzione efficace.
Situazione che, per un lungo lasso di tempo, ha fatto il paio con quella all’altezza del ponte Corleone, area in cui vi erano ulteriori restrzioni alla viabilità. Questione sulla quale si attende di capire quando andrà a gara il bando per i lavori di ristrutturazione. La bozza di convenzione sarebbe già pronta. Interventi richiesti anche nella relazione della Icaro Progetti con la quale l’azienda riconosceva la transitabilità del ponte per i prossimi cinque anni.
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