“Miccichè e Musumeci la finiscano con questo inaccettabile scaricabarile, con questo ping-pong istituzionale tra Regione ed Ars, alla ricerca della responsabilità di chi debba pronunciarsi sui tagli dei vitalizi degli ex deputati, i siciliani rischiano di pagare un conto salatissimo e sarebbe una tragedia”.
Lo afferma il deputato del M5S all’Ars Giancarlo Cancelleri, che assieme ai colleghi del suo gruppo parlamentare, da tempo si batte per la rimodulazione di quello che definisce un privilegio dal sapore medioevale.
“Il tempo scorre – afferma Cancelleri – e se entro fine aprile non si procederà alla rimodulazione dei vitalizi sulla base dei contributi effettivamente versati, pagheremo, come disposto dalla legge di stabilità nazionale, un prezzo salatissimo in termini di tagli dei trasferimenti dello Stato, che potrebbe arrivare fino a 70 milioni di euro. Cosa che in un momento come questo per la Sicilia sarebbe veramente tragica. È veramente inaccettabile che per difendere i privilegi di pochi si intacchino i diritti di molti, che già stanno soffrendo e parecchio, per i tagli dell’ultima Finanziaria regionale”.
“Miccichè – prosegue Cancelleri – dovrebbe cogliere la palla al balzo per portare a casa un risparmio notevole, valutabile intorno agli otto o nove milioni di euro, invece di gridare alla lesa maestà per la nostra denuncia dei giorni scorsi che voleva mettere in evidenza l’improduttività di questo Palazzo a fronte di costi che superano perfino quelli della Casa Bianca. Questi costi sarebbero stati perfino digeribili se l’Ars avesse prodotto leggi per risollevare la Sicilia, e invece nel 2018 sono state fatte solo 21 leggi, non certo epocali, la metà di queste obbligatorie, e nessuna vera riforma”.
“Sul tema vitalizi – conclude Cancelleri – comunque noi non ci arrendiamo. Continueremo nel nostro pressing asfissiante col supporto dei cittadini, che informeremo costantemente sugli sviluppi della vicenda, in modo che questi sappiano chi ringraziare per eventuali nuovi tagli che la Regione sarà costretta a fare in caso di cospicue e annunciate sforbiciate ai trasferimenti statali”.
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