“Tutta questa polemica sui tagli agli ospedali siciliani è solo una montatura partita da qualche direttore generale evidentemente meno ‘pronto’ di altri. Non c’è alcun taglio agli ospedali ma solo una riorganizzazione funzionale per tutelare la salute delle persone e migliorare i servizi. Non sarà tagliato un solo posto letto ne un solo primariato. Tutti insieme dobbiamo lavorare ad un modello che migliori la sanità siciliana portandola a livelli d’eccellenza che sono alla nostra portata. Tutto il resto è solo frutto di una maionese impazzita che è la politica siciliana”
E’ fuori dai gangheri l’assessore regionale per la Salute Baldo Gucciardi che, abbandonando la sua proverbiale prudenza, parla per la prima volta da quando è scoppiato il caso della riorganizzazione degli ospedali siciliani. Lo fa consegnando a BlogSicilia tutta la sua amarezza per quanto è accaduto e sta continuando ad accadere nella vicenda ormai definita da tutti come la storia dei tagli agli ospedali siciliani.
“Devo prendermi qualche insulto? Pazienza, prendiamolo. Ma le cose non stanno come è stato scritto fino ad ora. La stampa è stata pompata da qualche dirigente generale che non ha capito oppure non ha voluto capire. Non c’è ancora alcun piano. Ai manager ho consegnato una bozza di base che non rappresenta un piano ma solo la struttura di partenza, quella obbligatoria per legge. E poi ho chiesto a loro di studiare con i tecnici tutto ciò che su questa base va inserito. Se a Cefalù si prevedono 4 reparti non vuol dire che gli altri cinque salteranno. I quattro reparti inseriti sono il minimo per considerarlo un ospedale. E’ una base di lavoro e su questa base andremo a innestare tutto il resto. Forse non lo si è voluto capire”.
Assessore sta attaccando frontalmente il Presidente del Giglio Giovanni Albano?
“Io sono esterrefatto per quanto accaduto. La Regione è socio della Fondazione Giglio. E’ pensabile che mi tagli, come Regione, proprio la struttura nella quale investo soldi? Evidentemente no. E proprio lui, Albano è lì come rappresentante nominato dalla Regione. Dovrebbe rappresentarmi non mettersi a fare il capo popolo e senza motivo alcuno. Ieri ho incontrato sia i sindaci del comprensorio che i sindacati e i lavoratori del Giglio. Ho rassicurato tutti e sono andati via tutti molto più sereni. Basta parlare invece di montare casi che non ci sono. Ci hanno solo fatto perdere tempo”.
Ieri ha anche chiesto una delle magliette dei manifestanti. Non è che anche lei (come Crocetta che firmò una petizione contro le scelte della sua stessa regione nel settore della scuola) sta prendendo l’abitudine di sposare le proteste che poi alla fine sono indirizzate proprio a lei? Non è un po’ ridicolmente populista questa operazione?
“No guardi, sono stato io a chiedere ai manifestanti di regalarmi una di quelle magliette. Sono io il primo a dire ‘giù le mani dal Giglio’ perchè io come Regione sono la Fondazione Giglio. Le ripeto, è stata tutta una montatura. Noi dobbiamo lavorare a migliorare partendo dalle indicazioni ministeriali. C’è in corso una interlocuzione positiva con Roma e non intendo fermarmi”
Dunque sta dicendo che il piano di riordino andrà avanti?
“Assolutamente sì. Le ripeto che questa non è una spending review ma una riorganizzazione funzionale che serve a salvare la vita alla gente. Chi è colpito da un ictus non può e non deve essere portato nell’ospedale più vicino ma in quello attrezzato con la stroke unit che potrà non solo salvargli la vita ma garantirgli una buona qualità della vita futura. Da qui nascono gli hub di zona. Vale per l’ictus, per l’infarto e per tanto altro. Non significa depotenziare ma strutturare. (Il riferimento è chiaramente al mancato accoglimento di tante richieste di posti da primario che potrebbe derivare dalla rimodulazione della rete, ndr). Ne va della vita delle persone e su questo non cedo di un passo, anche se politicamente potrebbe convenirmi diversamente. Non si può continuare a ragionare su chi devo mettere dove. Il chi verrà al momento giusto ed in base alle esigenze e competenze. Dobbiamo prima stabilire la rete della salute e poi parleremo, se necessario, di persone. Non possiamo continuare a ragionare in base alle poltrone”.
Ma intanto la rimodulazione, secondo i sindacati autonomi, potrebbe bloccare le assunzioni e parlano di bugie del governo regionale (leggi qui). Insomma se ci sono esuberi, addio stabilizzazioni e concorsi
“Non è così. La rete va ancora definita e non ci sono tagli agli ospedali ma riorganizzazione. Per quanto riguarda le immissioni in servizio ho già chiesto a Roma che mi autorizzi a procedere da subito nelle more dei prossimi passaggi. Noi abbiamo intenzione di andare avanti spediti”.
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