First Cisl, Fisac Cgil e Uilca esprimono “moderata soddisfazione” per l’esito della finanziaria regionale che ha previsto, grazie all’intervento di gran parte delle forze politiche presenti in Parlamento, l’appostamento delle risorse finanziarie in favore del rilancio di Sviluppo Italia Sicilia.
“Tale sforzo parlamentare – dichiarano Salvatore La Marca, Gianluca Mazzarese e Ernesto Barba, Rsa di First Cisl, Fisac Cgil, Uilca Uil della società – ha il merito di avere scongiurato probabilmente la liquidazione della società. Ma rischia di essere vanificato in assenza dei successivi e necessari provvedimenti. Il rilancio vero della società che vuole vivere del proprio lavoro passa, infatti, dall’affidamento di nuove commesse, come previsto dalla vigente normativa regionale”.
Per tale motivo le organizzazioni sindacali prendono atto “con perplessità” della pubblicazione, in data 2 settembre 2015, a cura dell’Assessorato regionale della famiglia, di un avviso di “Manifestazione di interesse per la predisposizione di percorsi formativi, consulenziali e di affiancamento”, a valere sulla misura 7.1 del Pon Iog “Sostegno all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità”, in contrasto con quanto previsto dalla delibera di giunta n. 106 del 13 maggio 2014 che affida tale attività a Sviluppo Italia Sicilia.
“Tale misura peraltro a oggi non è stata ancora avviata, arrecando grave pregiudizio ai giovani siciliani in quanto il percorso di formazione, consulenza e accompagnamento sono propedeutici alla presentazione della relativa domanda di accesso alle agevolazioni SelfiEmployment, per i quali sono disponibili ben 58 milioni di euro per la sola Sicilia – aggiungono La Marca, Mazzarese e Barba – Lascia attoniti, a tal riguardo, la circostanza che il cda della società non abbia finora contestato formalmente l’avviso in questione”.
First Cisl, Fisac Cgil, Uilca Uil di Sviluppo Italia Sicilia rilevano l’urgenza di una verifica dell’attuale management rispetto all’obiettivo di garantire la continuità aziendale della società e quindi il futuro occupazionale ai suoi 75 lavoratori. “In particolare, la società necessita di un cda capace di avvalersi delle competenze del personale di Sviluppo Italia Sicilia, soggetto in house della Regione, per intercettare e cogliere le opportunità provenienti dai Dipartimenti regionali e concretizzarle in affidamento di nuove attività”. Le Rsa sollecitano con forza l’amministrazione regionale ad avvalersi dei servizi erogati da Sviluppo Italia Sicilia, come prescritto dall’attuale normativa regionale (Art. 35 comma 2, legge regionale 9/2015), e si riservano di porre in essere tutte le conseguenti azioni necessarie al fine di tutelare la società e i suoi lavoratori.
(Nella foto una manifestazione protesta dei lavoratori di Sviluppo Italia Sicilia)