Continua a preoccupare la situazione di stallo attorno al Superbonus con le banche che hanno chiuso alla cessione dei crediti alle imprese, determinando quindi l’impossibilità di poter “scambiare” gli investimenti fatti sulle abitazioni per l’efficientamento energetico. Uno spiraglio sembra aprirsi dal governo nazionale: “Siamo fiduciosi, contiamo nel senso di responsabilità istituzionale di chi governa questo Paese” sono le parole dei vertici regionali di Cna Sicilia dopo l’incontro, avvenuto a Roma, tra i massimi esponenti nazionali della Confederazione e il ministro dell’Economia e delle finanze, Daniele Franco.
“Al centro del colloquio, che si è svolto in un clima di cordialità – affermano il presidente Nello Battiato e il segretario Piero Giglione – il presidente Costantini e il segretario Silvestrini, raccogliendo anche e soprattutto il grido d’allarme partito dalla Sicilia, hanno evidenziato le preoccupanti difficoltà per decine di migliaia di imprese della filiera delle costruzioni che non riescono a cedere i crediti d’imposta legati ai bonus per la riqualificazione degli immobili a causa del congelamento del mercato”.
“L’ascolto prestato dal ministro e le rassicurazioni che il tema è all’attenzione del governo – aggiungono i vertici della Cna siciliana – ci fa ben sperare che si arrivi, in tempi brevi, ad una soluzione positiva per migliaia di imprese che, così come rilevato da una nostra recente indagine, si trovano oggi con i cassetti fiscali ‘pieni’ ma con la totale assenza di liquidità. Una condizione che, già nelle prossime settimane, rischia di portare le aziende a non poter onorare i rapporti con i propri fornitori, con gli enti previdenziali ed assicurativi e con i propri dipendenti e collaboratori. In buona sostanza, sono ad un passo dal fallimento”.
Proprio su questo paventato scenario drammatico la Cna Sicilia, che sul terreno del Superbonus è impegnata in prima linea, non vuole lasciare nulla di intentato. “Ove necessario siamo pronti – sottolineano Battiato e Giglione – alla mobilitazione di tutta la filiera. Ci riferiamo anche ai professionisti, ai tecnici, ai lavoratori, alle attività di produzione. Ed ancora, ai proprietari delle abitazioni e alle associazioni sindacali. Occorre dunque fare fronte comune affinché lo Stato mantenga gli impegni assunti e non dia il cosiddetto colpo di grazia al nostro tessuto socio-economico che si è fidato di questa straordinaria misura per innovare il patrimonio edilizio esistente”.
Strumento che si è rivelato efficace volano per il rilancio del sistema produttivo: migliaia di cantieri avviati con il recupero di volumi di occupazione ormai sconosciuti al comparto. Un modello di ripresa economica che ha caratterizzato un terzo del Pil del Paese nel 2021: “Non può subire – concludono Battiato e Giglione – un rapido e devastante declino a causa dalla schizofrenia legislativa”.