- Fipe commercio chiede deroga al regolamento per la concessione del suolo pubblico a Palermo
- “Necessarie sinergie per fare ripartire le Attività’ e garantire la sicurezza dei clienti”
- Regole più flessibili e chiare e di controlli rigorosi per chi non rispetterà le regole
Fipe Confcommercio Palermo ha chiesto al Comune di Palermo una deroga al regolamento per la concessione del suolo pubblico per attività di ristoro all’aperto che da un lato possa meglio garantire il rigoroso rispetto del distanziamento sociale nei locali riaperti e dall’altro consenta agli esercenti, già da adesso, una opportuna e necessaria riprogrammazione delle proprie attività con una maggiore capacità ricettiva grazie all’utilizzazione dei dehors quando la città tornerà in zona gialla. La richiesta, firmata dal presidente Fipe, Antonio Cottone, fa seguito a un primo incontro avvenuto venerdì scorso con il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore comunale alla Mobilità Giusto Catania.
Snellire le richieste per il suolo pubblico
In particolare, per snellire le procedure burocratiche viene chiesto che la “perizia asseverata” venga sostituita da un’autocertificazione che permetta di superare in tempi celeri alcuni passaggi costosi e spesso farraginosi. “L’applicazione dei protocolli sanitari che i nostri locali hanno sempre rispettato – spiega Cottone – ha più che dimezzato i coperti mentre i costi fissi sono rimasti invariati. La sinergia con il Comune di Palermo diventa indispensabile per garantire la migliore ripresa possibile delle nostre attività dopo un anno di gravi perdite economiche e la massima sicurezza per i nostri clienti che vedranno garantito il distanziamento e tutte le misure sanitarie previste dalle linee guida”.
Il Fipe chiede soluzioni alternative
“La collaborazione tra istituzioni e forze produttive della città – continua Cottone – è tanto più indispensabile in questo momento di emergenza sanitaria. Il regolamento per la concessione del suolo pubblico è stato approvato prima dell’inizio della pandemia e adesso è necessario trovare soluzioni alternative che vadano nella direzione di regole più flessibili e chiare e di controlli rigorosi per chi non rispetterà le regole e per evitare gli assembramenti della “movida” fuori dai locali che vanificano i nostri sforzi per contenere il contagio. Oggi le esigenze nostre e quelle della città sono completamente diverse ed è per questo che auspichiamo un costante confronto che potrà riguardare anche una rivisitazione degli orari della Ztl notturna che consenta anche la fruizione dei locali del centro storico che deve tornare a vivere come negli anni passati”.
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