- Giornata conclusiva a Palermo del consiglio regionale della Cisl
- Presente in città Luigi Sbarra, segretario nazionale della Cisl
- Il suo appello alla responsabilità delle classi dirigenti
- Tanti gli argomenti affrontati, tra questi Pnrr, green pass e legge di stabilità
Un appello alla responsabilità delle classi dirigenti affinché il Sud non perda l’occasione del Pnrr.
Lo ha fatto da Palermo il segretario nazionale della Cisl, Luigi Sbarra, in città in occasione della giornata di chiusura del consiglio regionale del sindacato. Molti gli argomenti affrontati.
Un sussulto di responsabilità
Ha detto Sbarra: “Non possiamo perdere questa straordinaria opportunità come quella del Pnrr che finalmente l’Europa mette a disposizione degli Stati membri. Ci sono risorse notevoli per sostenere la crescita e la ripartenza e questo richiede un sussulto di responsabilità soprattutto delle classi dirigenti meridionali. La ripartenza deve avere il profilo della progettualità e deve affrontare le grandi priorità storiche”.
La legge di stabilità e il rilancio degli investimenti
In merito alla legge di stabilità, il leader della Cisl ha spiegato che il sindacato ha sollecitato il governo Draghi ad aprire un tavolo di confronto e di dialogo “perché vogliamo che la legga di stabilità abbia un valore anticiclico e che dia finalmente gambe a un percorso positivo di rilancio degli investimenti, pubblici e privati. Vogliamo che la legge di stabilità supporti e sostenga la ripartenza del Paese, con un forte investimento sulle infrastrutture materiali e immateriali”.
Sostenere il cammino delle riforme
E ancora: “Dobbiamo sostenere il cammino delle riforme, a iniziare da quella fiscale. Riteniamo che sia giunto il momento di dare un forte taglio alla pressione fiscale sui redditi da lavoro dipendente e da pensione e dobbiamo alzare l’azione di contrasto contro l’evasione fiscale e l’elusione che costano 110 miliardi di euro all’anno, mezzo Piano nazionale di ripresa e resilienza”.
Le tensioni nel Paese e la priorità del lavoro
Ma come si sostiene la crescita economica? Le tensioni e le proteste scaturite dal green pass non fanno certo bene al nostro Paese. A tal proposito Sbarra ha le idee chiare: “Dobbiamo spegnere questi focolai di tensione, per la verità un po’ isolati, nel Paese, perché dobbiamo concentrarci nella prospettiva di sostenere e rafforzare la crescita economica, la ripresa e lo sviluppo facendo del lavoro la vera grande priorità. Il vero tema oggi è il lavoro, la sua qualità, la sua stabilità, la sua sicurezza, il valore sociale. Ecco perché abbiamo manifestato sabato a Roma”.
Partecipazione, dialogo e confronto
Sbarra ha sottolineato: “Dopo un anno drammatico di emergenza sanitaria come il 2020, con una caduta verticale del lavoro, con un milione di posti di lavoro persi, 6 miliardi di ore di cassa integrazione, una caduta delle ore lavorate, un processo forte di impoverimento dei redditi delle famiglie, bruciando 40 miliardi di massa salariale, i segnali che abbiamo davanti a noi di ripresa e recupero vanno consolidati, migliorati, rafforzati e questo richiede un forte senso di responsabilità delle istituzioni, delle associazioni imprenditoriali e del sindacato, ecco perché la parola d’ordine oggi è responsabilità, partecipazione, dialogo, confronto per sostenere la ricostruzione e la ripartenza del Paese, mettendo a frutto le tante risorse che l’Unione europea ci mette a disposizione”.
Il green pass
Il leader della Cisl ha parlato anche del green pass esponendo la visione del sindacato: “Il vaccino è l’unica arma che abbiamo per battere il Covid ed è lo strumento che ci aiuterà a recuperare la nostra normalità, la libertà e a sostenere la ripartenza del Paese, oltre che a salvaguardare i posti di lavoro. Il green pass, nell’attesa di una legge sull’obbligo vaccinale, è uno strumento importante che ci aiuta a spingere la campagna vaccinale e che finalmente introduce regole certe sull’accesso nei luoghi di lavoro.
In questa fase – ha continuato Sbarra – serve maggiore responsabilità da parte di tutti, non servono estremismi, serve un processo di pacificazione nazionale”.
La nuova governance di Ita e la vertenza Almaviva
Tornando al tema del lavoro, Sbarra ha fatto riferimento alla vertenza Almaviva che solo a Palermo coinvolge circa 570 addetti che erano impegnati nella commessa Alitalia. “Stiamo chiedendo – ha detto – al nuovo amministratore e alla nuova governace di Ita di discutere con il sindacato di piano industriale, di applicazione e di rispetto del contratto nazionale del trasporto aereo e di garanzia occupazionale. Non possiamo perdere competenze e professionalità come quelle di Almaviva a Palermo ed è per questo che stiamo chiedendo un intervento forte di salvaguardia e continuità occupazionale. La nuova compagnia che parte – ha concluso il leader della Cisl – non può privarsi di competenze e ‘know-how’, capitale umano che può e deve rappresentare la base di avvio della nuova società”.
Un grande patto di rilancio per la Sicilia
Ad intervenire anche Sebastiano Cappuccio, segretario generale della Cisl Sicilia, che ha sottolineato la necessità di una ripartenza che affronti le priorità storiche della nostra terra.
“Il messaggio – ha detto – che noi mandiamo da una terra in cui sono forti disoccupazione e disagio sociale, è quello di mettere in campo un grande patto di rilancio partendo proprio dal lavoro e dalle politiche attive del lavoro. Bisogna intervenire su tutti i temi che riguardano il rilancio di questa regione, e quindi sulla pubblica amministrazione, le infrastrutture, le industrie”.
In merito ai fondi del Pnrr persi dalla Sicilia, con la bocciatura di alcuni progetti, Cappuccio ha sottolineato: “Bisogna mettere in campo tutte le progettualità necessarie per fare in modo che non solo non si verifichi più, ma si realizzi una forte coesione, perché si possa dare il via a investimenti fondamentali per la nostra Isola.
Non ci sarà più una occasione come questa, ecco perché c’è bisogno di responsabilità e di coesione, affinché parti sociali, imprese e istituzioni possano realizzare un vero piano di rilancio”.
Il futuro per il nostro Paese, e per la nostra regione, insomma, sono ancora in salita. E l’ottimismo, di certo, da solo non può bastare. Serve un piano di vere e durature riforme che ci auguriamo possa essere delineato e concretizzarsi al più presto.
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