L’ordinanza di dismissione del campo rom della Favorita non poche polemiche ha sollevato nei giorni scorsi. Ma stavolta lo scontro è tutto a sinistra, quando a confrontarsi sono esponenti Pd e Sinistra Comune.
“Sulle politiche abitative i cittadini di etnia rom devono essere trattati a tutti gli effetti come gli altri palermitani, senza corsie preferenziali”.
Lo dice Rosario Arcoleo, presidente della commissione Affari Generali del Comune di Palermo ed esponente del PD.
“Si dovrebbe riflettere. Lo zelo con cui nei giorni scorsi si è cercato di ‘buttarla in politica’, in merito all’ordinanza di chiusura del campo rom, non cancella il fatto che alcuni cittadini palermitani, regolarmente iscritti da anni nelle graduatorie per l’assegnazione degli immobili, saranno penalizzati – prosegue -. Nei giorni scorsi la commissione Affari generali da me presieduta ha approvato un emendamento volto ad unificare gli elenchi delle case popolari con quelli degli immobili confiscati alla mafia. La vera integrazione si costruisce stabilendo regole uguali per tutti, senza speculare sulle rendite di posizione di carattere politico che rischiano di alimentare odio sociale e intolleranza”.
Non si fa attendere la replica del coordinamento di Sinistra Comune: “La dichiarazione sui Rom espressa da Rosario Arcoleo è imbarazzante: evidentemente il vento di destra che soffia nel Paese è pervasivo e attraversa anche qualche consigliere comunale del Partito Democratico che, tuttavia quando è stato al governo del Paese, in materia di diritti di cittadinanza ha dimostrato di essere ambiguo, spianando la strada alle peggiori pulsioni xenofobe e razziste – ha aggiunto -. Meno male che la posizione di Arcoleo non trova condivisione nella maggioranza, nella giunta e, da quello che ci risulta, neppure nel suo partito a Palermo. Chissà forse il consigliere è attratto dalla campagna acquisti di Salvini?”
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