“Estromettere proprio le associazioni che fanno sensibilizzazione contro la cosiddetta “cultura dello stupro” e in modo particolare perché agiscono anche sul piano politico, rivela che ancora non è abbastanza radicata la consapevolezza che la lotta contro la violenza di genere è principalmente culturale e che per incidere non può che passare da una forte azione politica”. Lo dichiarano Milena Gentile, presidente dell’associazione Emily; Giorgia Butera, presidente di Mete onlus e la Redazione di Mezzocielo commentando l’esclusione dalle associazioni civiche dalla parte civile stabilito dal giudice per l’udienza preliminare al processo per lo stupro di gruppo al Foro Italico che vede imputati ed un settimo che all’epoca dei fatti era minorenne. I sei imputati maggiorenni verranno giudicati col rito ordinario.
Proseguono: “Le associazioni rappresentano la società civile e, in quanto tali, non possono restare fuori dalle aule giudiziarie perché sarebbe un fallimento dei principi delineati dalla Convenzione di Istanbul e dalle pronunce degli organismi internazionali”.
E concludono: “La linea difensiva, le sentenze e il racconto giornalistico generano cultura, quindi possono contribuire al cambiamento della mentalità e dei pregiudizi che stanno alla base della violenza oppure possono perpetuare la cosiddetta “vittimizzazione secondaria” della donna che ha subito la violenza, rovistando morbosamente nel suo passato, sugli stili di vita, sulla famiglia di provenienza e sulla maggiore o minore “disponibilità” sessuale. I processi sono processi ai colpevoli non alla vittima. Questo è un principio ineludibile che la società civile, attraverso le associazioni, chiede da anni che si applichi nelle aule giudiziarie senza più eccezioni”.
Queste, invece, associazioni che hanno chiesto di costituirsi parte civile e che sono state ammesse: Associazione Millecolori onlus, rappresentata dall’avvocata Federica Prestidonato, associazione nazionale Donne in rete contro la violenza, rappresentata dall’avvocata Elvira Rotigliano, Associazione Le Onde, rappresentata dall’avvocata Maddalena Giardina, Biblioteca delle Donne centro di consulenza, sempre con avvocata Maddalena Giardina. E ancora: ‘Associazione Insieme a Marianna Aps con l’avvocata Alessandra Inguaggiato, l’associazione contro tutte le violenze, rappresentata dall’avvocata Cinzia Manzella e l’Associazione femminile La Casa di Venere con l’avvocata Roberta Anselmi.
Ammesso come parte civile anche il Comune di Palermo rappresentato dall’avvocata Roberta Saetta. Sempre oggi la difesa degli imputati, come si apprende, chiederà il rito abbreviato condizionato per i sei imputati. Sarà il giudice a decidere.