Sono due le procure che indagano sullo stupro che sarebbe avvenuto sugli scogli del lungomare dell’Addaura a Palermo in base a quanto raccontato da una ragazza prima ai medici e poi ai carabinieri.
La ragazzina di quindici anni, e non sedici come si era appreso in un primo momento, ha raccontato prima ai genitori, poi ai medici e infine ai Carabinieri, di essere stata violentata sulla scogliera del lungomare poco distante dalla discoteca South. I militari del nucleo radiomobile della compagnia di San Lorenzo e della stazione di Partanna Mondello hanno rintracciato il presunto violentatore e lo hanno identificato e ascoltato ma sulle sue prime dichiarazioni continua a non trapelare ancora nulla.
Il racconto della ragazza
La vittima ha riferito di avere conosciuto il giovane, da poco maggiorenne, all’interno di un locale sul lungomare Cristoforo Colombo dell’Addaura. Il neo diciottenne avrebbe convinto la ragazza ad uscire con lui per appartarsi in un angolo della scogliera intorno a mezzanotte e qui sarebbe scattata la violenza. La quindicenne sarebbe, però, riuscita a liberarsi dalla morsa e scappare.
Accompagnata dai vigilanti della discoteca
In un primo momento avrebbe chiesto aiuto ad un vigilante della discoteca South e si sarebbe fatta accompagnare a casa. Ignari di tutto i titolari del locale che precisano come nulla sia avvenuto all’interno della discoteca, cosa confermata dalle indagini e dai racconti. Al contrario i vigilanti si sono adoperati per la ragazza nonostante al vicenda fosse avvenuta altrove.
Il ricorso alle cure solo in un secondo momento
Solo dopo essere arrivata a casa i genitori, ascoltato il racconto, l’hanno portata al Policlinico dove la giovane è stata presa in carico dal nucleo specializzato per questi casi. Subito è scattata la segnalazione e sono partite le indagini dei Carabinieri durante le quali sono emersi altri fatti che dovranno essere chiariti.
La rissa fra le comitive dei due giovani
Legata a questa storia ci sarebbe anche una rissa avvenuta nei pressi del McDonald’s di via Rosario Nicoletti alla quale avrebbero preso parte una ventina di giovani. Si sarebbero affrontati, infatti, gli amici della ragazza e quelli del presunto violentatore. La ragazza, dopo le opportune analisi medico legali e cure, è tornata a casa.
Le doppie indagini
Adesso le indagini sono in mano a due procure, quella per i minori e quella ordinaria. la competenza e la sussistenza dei reati si basa, in gran parte, sulle date di nascita dei due giovani. Per questo è rilevante che la ragazza non avesse ancora compiuto i sedici anni, età del consenso fra minorenni. Così come è importante, a livello legale, il compimento della maggiore età da parte del giovane. da qui le indagini parallele di due procure. La posizione del presunto violentatore è, dunque, al vaglio dall’autorità giudiziaria. Stabilite le competenze, saràò dirimente la ricostruzione esatta dei fatti ancora da chiarire in molti aspetti
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