Alcuni studenti, sotto la bandiera di Antudo, hanno fatto accesso ai locali del Provveditorato di Palermo, in forma di protesta, chiedendo lo stop all’alternanza scuola lavoro. I giovani hanno occupato simbolicamente la stuttura. «Le nostre vite valgono più del vostro profitto. Basta alternanza scuola-lavoro». Questa la frase scritta sullo striscione apparso questa mattina all’interno dei locali di via San Lorenzo.
L’azione rientra dentro una giornata di mobilitazione collettiva a Palermo, sviluppata contemporaneamente in tante altre piazze. Anche questa volta, a pochi giorni di distanza dalle morti di Lorenzo e Giuseppe gli studenti si sono dimostrati pronti e determinati nel manifestare contro il sistema dell’alternanza scuola-lavoro e dello sfruttamento. Sia a scuola che nei luoghi di lavoro, infatti – secondo i militanti di Antudo Palermo – i profitti di pochi costano troppo spesso la morte di migliaia di persone.
Questa mattina gli studenti delle scuole di Palermo sono tornati in piazza contro l’alternanza scuola-lavoro. Il Liceo scientifico Einstein, il Benedetto Croce, l’Umberto I, il Basile di Brancaccio, il Medi, il Vittorio Emanuele III: sono alcune delle scuole che ci sono organizzate per tornare a manifestare. “Di questa scuola che uccide e non ci ascolta non ne possiamo più. Oggi in tutta Italia gli studenti si riprendono le strade per chiedere l’abolizione dell’alternanza-scuola lavoro. La formazione si fa nelle aule, studiando, spingendo i giovani a sviluppare un approccio critico rispetto alle ingiustizie sociali, allo sfruttamento lavorativo, contro la guerra. Non si fa nei posti di lavoro, in cui diventiamo manodopera gratuita che sostituisce i lavoratori”, dice Nicoletta Sanfratello del liceo Umberto I. Gli studenti sono partiti da piazza Verdi, per raggiungere piazza indipendenza, dove incontreranno l’assessore regionale alla formazione, Roberto Lagalla. Per loro la Regione dovrebbe intervenire per far arrivare le rivendicazioni degli studenti siciliani al MIUR.
Oggi gli studenti delle superiori torneranno a manifestare contro la scuola-lavoro, dopo la tragica morte di Giuseppe Lenoci durante uno stage e per un esame di maturità diverso. Erano già scesi in piazza lo scorso 28 gennaio. In oltre 40 città sono previsti cortei e presidi. A Torino sono state occupate numerose scuole negli scorsi giorni. Alcune organizzazioni chiedono le dimissioni del Ministro dell’Istruzione Bianchi e del Ministro dell’Interno Lamorgese. Intanto lunedì prossimo gli studenti e le studentesse saranno in audizione in Commissione Cultura alla Camera.