Dopo la protesta di ieri davanti ai cancelli della scuola, contro i doppi turni di lezioni, che tanto disagio stanno provocando, gli studenti dell’istituto d’istruzione superiore Mursia di Carini hanno deciso di occupare la scuola.
I doppi turni di lezioni, che li costringono ad andare a scuola nel pomeriggio, sono determinati dalla mancanza di aule. Ieri BlogSicilia aveva raccolto la denuncia di Rosi Pennino, presidente dell’associazione Parlautismo e madre di una studentessa del Mursia con autismo.
Pennino aveva sottolineato le grandi difficoltà che devono affrontare gli alunni disabili o con fragilità del Mursia, che sono ben 105, e che per seguire le lezioni nelle ore pomeridiane hanno dovuto sospendere tutte le attività che di consueto svolgono, come percorsi riabilitativi o specifici laboratori. I ragazzi inoltre, avrebbero fatto lezione anche in spazi poco consoni, come la palestra o l’auditorium.
In merito a quanto denunciato, arriva la replica del dirigente scolastico del Mursia, Domenico Di Rosa, che fornisce la sua versione dei fatti.
“In palestra – dice Di Rosa – non ho mai ospitato ragazzi in quanto la struttura è chiusa per manutenzione. Inoltre non c’è mai stata attività didattica continuativa in auditorium, se non per gli studenti che vengono dalla sede di Capaci e che lì si riuniscono in occasione delle assemblee d’istituto”.
In un avviso pubblicato sul sito della scuola si legge che i doppi turni avrebbero dovuto svolgersi solo nella settimana dal 16 al 21 settembre, ma in realtà si protraggono e la soluzione non è stata ancora trovata. Ma come si è arrivati ad una simile situazione?
Di Rosa racconta cosa è accaduto a partire dall’antefatto: “L’anno scorso avevamo la succursale di via Pascoli che ospitava 15 classi, poi c’è stata la rescissione del contratto tra i proprietari e l’ex Provincia di Palermo, questo avveniva a marzo 2019. Il 31 maggio ci è stato notificato lo sfratto dai locali, abbiamo resistito sino al 10 settembre, poi c’è stato l’ultimatum da parte dei proprietari con l’arrivo dell’ufficiale giudiziario e siamo stati costretti ad andare via”.
Il dirigente scolastico tiene a sottolineare che “è l’ex Provincia a decidere sugli affitti, e la scuola può fare ben poco. Il consiglio d’istituto è stato costretto a deliberare i doppi turni in attesa che il 16 novembre scada il bando dell’ex Provincia per reperire nuovi locali e aprire una nuova succursale. Siamo in attesa come i ragazzi – dice – di vedere cosa accadrà. C’è un iter burocratico da seguire”.
Al Mursia sono iscritti più di mille studenti, che stanno protestando affinché venga garantito il loro diritto allo studio in quelli che definiscono “orari normali”.
Di Rosa puntualizza che sta facendo il più possibile per limitare i disagi. “Per ovviare al problema dei doppi turni – dice ancora – ho cercato di ricavare delle aule nei vari spazi a disposizione dell’istituto. Mi sono attivato per avere il cambio di destinazione d’uso di uno spazio attiguo alla palestra, che potrà ospitare tre classi con una dozzina di alunni ciascuna. Altre cinque aule potranno essere ricavate in un edificio confiscato a Villagrazia di Carini, ma naturalmente c’è un iter burocratico anche qui, ci vogliono le necessarie autorizzazioni, c’è il tetto da rifare e le lezioni potranno iniziare solo dopo aver ottenuto il nulla osta da parte dell’ex Provincia”.
In merito all’occupazione della sede centrale di Carini, Di Rosa si definisce “solidale con i ragazzi che vogliono farsi sentire”, in ogni caso “non possiamo fare niente – precisa – prima del 16 novembre, poi dovrebbe iniziare le trattativa tra l’ex Provincia e gli ipotetici nuovi locatari della succursale che verrà individuata alla scadenza del bando”.
I genitori degli alunni disabili denunciano anche il tardivo arrivo degli assistenti alla persona per i loro figli perché non sarebbe stata fatta prima dell’inizio della scuola la comunicazione del fabbisogno del Mursia.
Il dirigente scolastico replica anche su questo: “La documentazione da inviare all’Ufficio scolastico regionale – racconta ancora – consisteva di due file. Sbagliare è umano, ed è successo che l’impiegato che doveva occuparsi dell’invio dei file, per errore, ne ha inviato uno solo. Non appena ce ne siamo accorti abbiamo subito ovviato, intervenendo tempestivamente. Il problema è stato risolto in 15 giorni”.
Di Rosa conclude: “E’ legittimo che genitori e alunni protestino, ma loro non sono a conoscenza di tutti i passaggi burocratici che è necessario seguire, i tempi, come si può immaginare, sono lunghi. Nella nostra scuola inoltre, abbiamo sempre avuto una grande attenzione ai ragazzi disabili o con fragilità. Al Mursia lavorano 68 docenti di sostegno, circa trenta sono titolari di cattedra, mentre gli altri ho dovuto nominarli io attingendo dalle graduatorie dei precari. Prima di farlo sono stato costretto ad aspettare che l’Ufficio scolastico regionale dell’ambito territoriale di Palermo mi fornisse la necessaria liberatoria. Quando è arrivata ho proceduto immediatamente alle nomine ma il tutto si è risolto entro il 30 settembre”.
Intanto i ragazzi continuano la loro protesta. Anche loro stanno attendendo di poter tornare a scuola con serenità.
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