Ancora una volta non è stato decisivo per la risoluzione dei problemi degli studenti disabili, senza trasporto e con l’assistenza igienico personale appena ripartita e già nuovamente a serio rischio, l’incontro tra il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, e una delegazione di genitori dei ragazzi e dello Slai Cobas, in rappresentanza degli operatori che li assistono. Tra loro c’era anche la madre di Ivan, uno dei ragazzi disabili che da gennaio non può più andare a scuola.
La condizione lavorativa degli assistenti igienico-personali è resa sempre più precaria dalla legge delega del governo Gentiloni, firmata dal ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli sul sostegno.
Crocetta, nel corso dell’incontro, si è messo in contatto con la Città Metropolitana di Palermo, chiamando il segretario generale Salvatore Currao, per trovare una soluzione che potesse porre fine, almeno per questi mesi, ai problemi della frequenza scolastica dei ragazzi, visto che da parte della Regione, e in particolare dell’assessorato regionale alla Famiglia, come confermato dallo stesso presidente, le risorse per tutti i servizi di assistenza sono state stanziate con copertura fino alla fine dell’anno scolastico.
La Città Metropolitana soltanto nei giorni scorsi, dopo quasi tre mesi di stop, ha fatto ripartire il servizio di assistenza igienico-personale in tutte le scuole superiori di Palermo e provincia ma non ha ancora riattivato il servizio di trasporto. La giustificazione dell’ente che ha sostituito la Provincia è che stava attendendo, da un lato, la sentenza del Tar sull’ammissibilità o meno del possesso dei requisiti della ditta di trasporto San Giuseppe Onlus, esclusa dalle gare di appalto, ditta che per anni è stata l’unica aggiudicataria e dall’altro, la proposta del presidente Crocetta di trovare soluzioni alternative. Una era rappresentata dalla stipula di una convenzione urgente con la Croce Rossa per l’utilizzo dei mezzi disponibili. Un’altra era quella del “bonus del quinto della benzina” da destinare alle famiglie degli studenti disabili come una sorta di rimborso spese, ma ritenuta per nulla risolutiva e alla stregua di un’elemosina dai genitori.
Crocetta ha quindi riferito alla delegazione che si trovava costretto, dopo mesi, a fare una nota scritta a Orlando e che l’avrebbe inviata subito.
La delegazione dello Slai Cobas ha ribadito al presidente della Regione che non si fermerà e continuerà la lotta per i diritti di studenti disabili e assistenti igienico-personali. “Deve finire – sostiene Donatella Anello, delegata Sali Cobas – con questo gioco al rimpallo delle competenze perché la vergognosa logica è sempre e solo quella del risparmio su servizi sociali che la legge invece definisce essenziali e obbligatori, che alla nota a Orlando sul trasporto, che comunque avrebbe dovuto fare da tempo, se non sblocca, devono seguire le denunce, già da lui annunciate mediaticamente che sono rimaste appunto solo annunci, e che la gravissima questione dell’assistenza igienico-personale va affrontata subito, perché ci sono di nuovo, solo in Sicilia, 2000 assistenti a gravissimo rischio dopo 20 anni di lavoro sulle spalle”.
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