Con la deposizione di una corona di fiori si è svolta questa mattina in via Pipitone Federico la cerimonia di commemorazione del giudice Rocco Chinnici, capo dell’Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo, di due carabinieri della scorta, il maresciallo Mario Trapassi e l’appuntato Salvatore Bartolotta, e del portiere dello stabile Stefano Li Sacchi.
“Una storia poco conosciuta, di un magistrato ucciso dai colletti bianchi – ha detto Roberto Scarpinato, procuratore generale di Palermo – Ucciso quando ha capito che i cugini Salvo erano il collegamento tra la mafia militare e il mondo economico e politico”. In via Pipitone Federico, luogo dell’eccidio, alla presenza delle massime Autorità della Provincia e della Città di Palermo, dei familiari delle vittime e di numerose autorità civili e militari è stata deposta la corona d’alloro per ricordare il 37° anniversario della strage. A seguire, nella chiesa di San Michele Arcangelo, in via Sciuti, è stata celebrata una messa. Al termine della funzione sono intervenuti Giovanni Chinnici, il Procuratore Generale Roberto Scarpinato, il Presidente della Corte d’Appello Matteo Frasca e il Generale Arturo Guarino, Comandante Provinciale dei Carabinieri. La cerimonia si è conclusa con le parole dell’Europarlamentare Caterina Chinnici.
Accanto alle più alte cariche civili e militari della città, in rappresentanza dell’Amministrazione era presente il sindaco Leoluca Orlando. “Chinnici è stato il primo ad intuire la straordinaria importanza del lavoro di squadra – ha detto il sindaco Orlando – del coordinamento e dell’organizzazione delle indagini per far fronte all’organizzazione e al coordinamento di Cosa Nostra. Oggi, ricordiamo con l’identica commozione e gratitudine anche il sacrificio di Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta, i due carabinieri della scorta, e di Stefano Li Sacchi, vittima innocente del primo vero atto di guerra urbana da parte della mafia. A tutti loro, ai loro familiari e colleghi, va il pensiero grato della città”.
In occasione dell’anniversario della strage è intervenuto anche il Movimento 5 Stelle secondo cui il giudice Chinnici, “volendo al suo fianco Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ha rivoluzionato il modo stesso di condurre le inchieste contro la mafia, portandole nei santuari finanziari, in quelli degli appalti e degli scambi tra politica e criminalità organizzata. Lo ricordiamo oggi con commozione e come esempio per le nuove generazioni.” E’ quanto si legge, in un post pubblicato nella sua pagina facebook, da Gianluca Rizzo, presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati.
“La consapevolezza dell’importanza del lavoro svolto da Rocco Chinnici è cresciuta con il passare degli anni anche alla luce dell’attività della magistratura.” Lo dice il capogruppo Pd all’Ars Giuseppe Lupo a 37 anni di distanza l’attentato di via Pipitone Federico.